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Ex Medea: “Studenti sì, migranti no”

Simona Bordonali, Gianbattista Fratus e Tiziana Colombo hanno discusso del futuro dell'ex scuola Medea davanti all'edificio, al momento abbandonato.

"Studenti sì, migranti no": per gli amanti della sintesi, potrebbe essere questo il claim dell'incontro che si è tenuto questa mattina, giovedì 18 maggio, davanti all'ex scuola Medea, alla presenza dell'assessore regionale alla sicurezza, alla protezione civile ed all'immigrazione Simona Bordonali, del candidato sindaco della coalizione di centrodestra Giambattista Fratus e della capolista di ProteggiAmo Legnano Tiziana Colombo.

Il futuro dell'edificio, è cosa nota, da tempo è al centro del dibattito politico, non solo cittadino. Nei mesi scorsi, infatti, si è parlato a lungo della possibilità di destinare gli spazi, oggi abbandonati, a sede distaccata dell'Istituto agrario Mendel di Villa Cortese, che ha una crescente necessità di trovare nuove aule per completare la propria offerta formativa e per poter accogliere tutti gli studenti che ne fanno richiesta (qui il servizio). L'amministrazione comunale, poi, aveva ventilato l'ipotesi di destinare la struttura a sede del Centro Provinciale Istruzione Adulti (qui il servizio). E soprattutto, da tempo si parla dell'edificio come possibile spazio di accoglienza per i richiedenti asilo.

Come dicevamo, proprio il "NO" all'arrivo dei migranti – mai come in questi giorni, e soprattutto oggi, di attualità, dato che giusto questa mattina i primi cittadini sono stati chiamati dal Prefetto Luciana Lamorgese alla firma del protocollo per l'accoglienza diffusa (qui il servizio) – è stato il leit motiv dell'incontro di questa mattina, al quale hanno presenziato alcuni residenti della zona.

«Oggi i Comuni sono stati chiamati in Prefettura per la firma di un protocollo al quale noi siamo fermamente contrari – ha esordito il candidato sindaco Giambattista Fratus –, perchè non troviamo giusto che il Prefetto ci imponga l'arrivo di nuovi migranti. Con ogni probabilità la sede in cui saranno collocati sarà proprio questa, ma noi per questa struttura abbiamo un'idea diversa, vorremmo destinarla a succursale dell'Istituto Mendel. Questa, poi – ha proseguito Fratus –, è una zona già degradata, dove esiste un problema di sicurezza, e l'arrivo dei migranti aggraverebbe la situazione. L'arrivo di una scuola, invece, riqualificherebbe la zona: la struttura è stata costruita per essere una scuola, e va data ad una scuola, i suoi veri utenti sono gli studenti».

«Non è la prima volta che vengo qui, sono in continuo contatto per seguire l'evoluzione della situazione e continuerò a venire fino a che non riusciremo a far ritornare questa struttura una scuola – gli ha fatto eco Simona Bordonali –. É impensabile che in una zona già degradata arrivino quelli che, diciamolo pure, sono al 60% clandestini, e questo lo certificano gli stessi dati forniti dal Ministero dell'Interno. Minniti nel decreto parla di sicurezza urbana e la declina nel migliore dei modi, ma sono parole che rischiano di rimanere lettera morta, perchè nel protocollo ci sono molte incongruenze. Si parla di persone in fuga dalla guerra, ma quelli che arrivano sono principalmente migranti economici. Si parla di protocollo ANCI, ma non esiste alcun protocollo, si tratta semplicemente di una proposta avanzata da ANCI. In questo modo – ha concluso l'assessore –, si specula sui cittadini che hanno già delle difficoltà, mentre noi amministratori dobbiamo prima di tutto occuparci di loro e proteggerli. Chiediamo quindi a gran voce di riportare in questo edificio una scuola, che restituirebbe vivacità alla zona».

«In commissione congiunta – ha ribadito Tiziana Colombo –, quando si è parlato di destinare la ex scuola Medea all'Istituto Mendel, Centinaio aveva una posizione negativa, ma noi abbiamo dimostrato che le sue perplessità non avevano fondamento. Ad oggi, non abbiamo più saputo nulla, e anche se oggi il protocollo non è stato firmato, non sono tranquilla. La struttura va riportata agli anni in cui era un plesso scolastico».

Prima di procedere alla visita delle abitazioni di alcuni cittadini della zona che lamentano problemi di sicurezza e mancanza di barriere che separino efficacemente le loro abitazioni dall'area dell'ex Medea, Giambattista Fratus ha concluso la discussione sul protocollo per l'accoglienza diffusa con una stoccata elettorale: «Il sindaco si è vantato di aver contribuito alla creazione di questo sistema di diffusione territoriale, ed oggi dice "Ci pensino gli altri"? Avrebbe dovuto avere la coerenza di andare fino in fondo, visto che di ordinanze particolari, nonostante il periodo preelettorale, ne sono state fatte».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 18 Maggio 2017
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