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Migranti, arrivano le firme al protocollo per l’accoglienza

Sono 76 i Comuni che hanno sottoscritto il documento in prefettura a Milano - Sit-in di protesta dei leghisti arrivati anche dal territorio

Se n'è tanto parlato, e finalmente è arrivata l'ora X: oggi, giovedì 18 maggio, i Comuni della Città Metropolitana di Milano si sono recati in Prefettura per la firma del protocollo d'intesa per l'accoglienza dei richiedenti asilo

Sono in tutto 76 i Comuni che hanno detto "SI'" al documento. Nessuna sorpresa dell'ultimo minuto nelle decisioni dei Comuni del Legnanese, che hanno confermato quanto già preannunciato nei giorni scorsi. Come da copione, infatti, sono arrivate le firme di Busto Garolfo (per il sindaco Susanna Biondi «il Protocollo per l'accoglienza è ben studiato», «contraddistinto da una gestione equilibrata, sostenibile e diffusa degli stranieri in arrivo», e «punta a creare una rete tra istituzioni e terzo settore per consentire un'ospitalità equilibrata, sostenibile e diffusa), Canegrate, Cerro Maggiore, Rescaldina (per il sindaco Michele Cattaneo «rispondere al richiamo dello Stato ed accogliere non è solo un dovere, ma è anche una garanzia di miglior tutela per il Comune») e Villa CorteseSiamo fermamente convinti della bontà del protocollo, anche perchè prende le mosse proprio dall'esperienza già maturata dal Legnanese nel 2014», è il commento del vicesindaco Giambattista Bergamaschi), mentre Nerviano, Parabiago e San Vittore Olona hanno ribadito il loro "NO" al documento.

Questi tre Comuni, in una lettera inviata al Prefetto Luciana Lamorgese martedì 16 maggio, hanno infatti rinnovato il loro diniego alla sottoscrizione del documento, che però non va inteso come «un atteggiamento di mancata attenzione a questa problematica, ma ha ragioni molto più articolate e complesse, riconducibili ad attuali e peculiari situazioni» presenti sui rispettivi territori. Ragioni che vanno dal riconoscimento dei territori in questione come "territori ad alta tensione abitativa" alla mancanza di personale da dedicare al progetto, dalla difficoltà sempre più pressante di reperire unità abitative anche per i cittadini in difficoltà alla già avvenuta attivazione di altri progetti di accoglienza, dall'attuale presenza sul territorio di richiedenti asilo accolti tramite la rete delle associazioni. Ma soprattutto, sono due i nodi che sono venuti al pettine dei sindaci Massimo Cozzi, Raffaele Cucchi e Marilena Vercesi. In primo luogo, la mancanza di garanzie sul numero complessivo di migranti destinato ad arrivare sul territorio, dato che il fondo nazionale delle politiche sociali risulta variabile in funzione dei richiedenti asilo. E poi, il grosso punto di domanda che aleggia sul termine del progetto, quando non si sa quale sarà il destino delle persone alle quali non sarà riconosciuto lo status di rifugiato. La contrarietà dei tre sindaci "nostrani", peraltro, trova eco nel medesimo parere di altri primi cittadini che erano stati chiamati oggi in Prefettura per la firma, ed hanno dato vita ad una protesta (nella foto, un'immagine della protesta)

Giudizio sospeso, invece, come del resto già si sapeva, per Legnano (il cui sindaco Alberto Centinaio ha tuttavia dichiarato di «condividere il documento proposto, anche in ragione del fattivo contributo che questa amministrazione, d’intesa con gli altri Comuni dell’Alto Milanese, ha sempre dato alla sua definizione») e San Giorgio su LegnanoNella nota inviata al Prefetto ho precisato che attualmente non abbiamo spazi per l'accoglienza. Resta, però l'intenzione di aderire allo Sprar», è il commento del sindaco Walter Cecchin), che hanno deciso di rimandare la decisione relativa alla firma del protocollo al prossimo sindaco, che i rispettivi cittadini saranno chiamati a scegliere nel segreto delle urne il prossimo 11 giugno.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 18 Maggio 2017
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