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GIANFRANCO TRIPODI: UN POLITICO INTRISTITO DALL'ATTUALE POLITICA

2 Novembre 2010

In questi giorni, politica e stampa si interrogano e discutono dell’ultima polemica scoppiata intorno al pianeta Berlusconi.

Non voglio far parte di coloro che intervengono a ruota libera sul fenomeno del Bunga Bunga, ritornello già inflazionato: ma una riflessione, da cittadino privato prima che da responsabile politico, mi viene da fare.

Tralasciando ogni giudizio morale (che certo non compete a me) sulla vita privata del Presidente Berlusconi, mi chiedo se sia normale che il nostro Presidente del Consiglio si metta nella condizione di essere ridicolizzato con tanta frequenza. Ogni giorno, in radio, in internet e in TV, si susseguono le gags sul Bunga Bunga e su presunte telefonate di Berlusconi alle varie questure per far rilasciare signorine.

E’ normale?

Ed è normale che lo stesso Berlusconi, ogni volta caschi in tali vicende, motivi le proprie scelte elogiando il proprio interesse per le donne e, come oggi, affermando che “è meglio guardare le donne che essere gay”?

Beh, io non credo che ciò sia normale: e soprattutto, non credo sia accettabile.
 
Berlusconi, nella sua funzione, rappresenta ogni italiano, rappresenta me: e non accetto che tutto venga da lui banalizzato, tutto finisca in barzelletta.

Anche perché, così rispondendo, non smentisce nulla!

Ma vorrei rivolgere una domanda a tutti i maggiori esponenti della componente CL vicini a Berlusconi, da Formigoni a Lupi: possibile che il modello di uomo che oggi rappresenta questo Berlusconi, sia diventato compatibile con quell’IO ricco di rigore morale e di rispetto per l’essere umano che Don Giussani ha testimoniato per anni? Possibile che, senza chiedere di condannare nessuno, si arrivi a difendere a spada tratta un comportamento che dovrebbe essere antitetico a quello ricercato e professato?

E se mi permetto di rivolgere tali domande, lo faccio perché per 5 anni di liceo e due di università, ho condiviso il mio tempo con magnifiche persone di Comunione e Liberazione: le quali, sono certo, non avrebbero condiviso.

Mi auguro che tutto si ridimensioni: a cominciare dal nostro Presidente del Consiglio e dalle sue errate convinzioni su cosa significhi essere davvero UOMO.

In ogni caso, penso che sia difficile per la Politica andare più in basso di quanto non si stia facendo in questi tempi: forse, dovremmo tutti insieme prenderne coscienza e fare qualcosa per riportare le Istituzioni ai valori che meritano.

Gianfranco Tripodi  

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