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“Al paziente fragile rimasto ore al pronto soccorso, forse, bastava una Tachipirina”

ospedale legnano

11 Giugno 2023

Gentile direttore, sono un medico, in pensione dell’ospedale di Legnano. In merito alla lettera della signora che si lamentava per l’attesa, vana, in pronto soccorso mi sorgono spontanee alcune domande:
in tutta questa vicenda il medico di medicina generale dov’è? E’ stato interpellato prima di recarsi in pronto soccorso? Ha visitato il paziente ?
Magari con una “semplice visita” avrebbe constatato una banale infezione virale che si sarebbe curata con della semplice Tachipirina, oppure avrebbe prescritto una terapia antibiotica appropriata  e tutto si sarebbe risolto in pochi giorni con il paziente comodamente a casa sua, tanto più che trattasi di paziente “fragile”.
Il pronto soccorso di Legnano esegue più di 70000 prestazioni anno, moltissime inutili che sarebbero evitabili, se la medicina del territorio funzionasse ma, a causa della politica sanitaria regionale, leggasi affossamento del pubblico per puntare sul privato, basta vedere le situazioni degli ospedali di Gallarate, Saronno e, in parte, Busto Arsizio per rendersene conto, molti utenti non trovano riscontro presso il primo baluardo sanitario che dovrebbe essere il Medico di famiglia e si recano in pronto soccorso anche per “banalità” intasando gli accessi e centuplicando le ore di attesa.
Scusandomi per essermi dilungato porgo cordiali saluti
Dott. Massimo Pagani


Prendiamo atto delle considerazioni del medico e lo ringraziamo per alimentare il confronto su un tema tanto delicato e attuale. Resta comunque un fatto, dopo tante ore di attesa, un paziente fragile merita di essere almeno visto dal personale di un pronto soccorso e non lasciato prima su una scomoda sedia e quindi su una barella, privo di qualsiasi assistenza.
marco tajé

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