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Canegrate contro le mafie: due serate e una pianta per Falcone e Borsellino

Un progetto nato dai giovani, per i giovani, per parlare di criminalità organizzata

Parlare di mafie ai bambini si può. E si deve. E' con questa idea che Canegrate ha lanciato il ciclo di appuntamenti "La mafia uccide, il silenzio pure". Dopo il primo spettacolo di ieri sera, lunedì 7, dedicato alle storie di stragi di mafia raccontate dagli Amici del Teatro – Compagnia dei gelosi, tra due fine settimana sarà la volta di "Anche io mi chiamo Giovanni": due serate serate create dai giovani, per i giovani, per riflettere sulla criminalità organizzata.

«L'idea è nata un anno fa, dalla visione dello speciale Rai Uno sulla strage di Capaci – racconta Federica Marcucci di RipLive, mente dietro l'iniziativa -. Condivisa con gli altri ragazzi di RipLive, associazioni e Comune è stata presa a cuore da tutti. Volevamo creare qualcosa che partisse dai ragazzi, in modo che loro fossero poi da tramite con altri giovani. E' indispensabile parlare di mafia con i ragazzi perchè loro sono il nostro futuro e la nostra speranza».

Le iniziative di "Anche io mi chiamo Giovanni" prendono ispirazione dal libro di Luigi Garlando "Per questo mi chiamo Giovanni", un romanzo che con linguaggio semplice e una storia pensata per i bambini racconta la vita del magistrato Giovanni Falcone e il suo coraggio. Il primo evento in programma è lo spettacolo di venerdì 18 (compleanno di Falcone), alle 21, che andrà in scena in piazza Unità d'Italia (o, in caso di pioggia, all'auditorium delle scuole medie). Tredici studenti delle classi quarte del liceo Cavalleri di Parabiago si esibiranno in una performance pronta a far riflettere. Il giorno successivo, alle 17:30, sarà la volta di un incontro con testimoni che hanno vissuto in prima persona la mafia e con i ragazzi dell'oratorio che racconteranno il loro viaggio nel quartiere Zen di Palermo. Sabato verrà poi piantumato nell'aiuola di piazza Unità d'Italia anche un albero in memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

«Questo è un progetto che vuole crescere, che vuole parlare ai ragazzi e vuole parlare ai genitori, per dare occasione di confronto – commenta l'assessore alla cultura Pinuccia Auteri -. L'anno prossimo il progetto si allargherà e coinvolgerà le quarte e le quinte elementari e le scuole medie». «Come amministrazione crediamo molto in queste cose – aggiunge il sindaco Roberto Colombo -. Il consiglio comunale ha da poco adottato la commissione legalità, un nuovo organo che partirà a breve. Credo comunque che parlare, confrontarsi, rompere il silenzio su questi temi crei anticorpi nella nostra comunità».

Redazione
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Pubblicato il 08 Maggio 2018
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