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Le politiche del lavoro per la Legnano del futuro in uno studio di Stefano Dell’Acqua insieme all’Osservatorio civico

Il responsabile politico della UIL territoriale ha offerto il suo contributo per fissare i primi obiettivi che il neo "Osservatorio civico" di Legnano proporrà all'Amministrazione in ambito di politiche del lavoro

Stefano dell'Acqua Uil

La città del futuro tra energia pulita, lavoro e comunità. Una Legnano capace di rinnovarsi attraverso la rigenerazione delle aree industriali visti non solo come luoghi residenziali, ma anche produttivi, oltre che spazi dedicati all’istruzione e alla ricerca. Pensando a cosa può fare il Comune nel tessuto sociale ed economico locale, Stefano Dell’Acqua, responsabile politico della UIL territoriale, ha dato, in questi giorni, il suo contributo per fissare i primi obiettivi che il neo “Osservatorio civico” di Legnano proporrà all’amministrazione municipale. Considerazioni utili per aprire un confronto su temi di spessore come il PGT.

«La complessa situazione che sta vivendo il Paese e l intera comunità mondiale, ci chiama ad attuare soluzioni immediate e non derogabili – spiega Dell’Acqua -. Nel PGT presentato dall’ attuale amministrazione non risultano evidenti grandi investimenti in progetti e impegni economici per favorire e attrarre investimenti e lavoro nella nostra realtà. Consolidando il condivisibile pensiero che il municipio non è soggetto produttivo ne’ commerciale, ma sicuramente soggetto generatore di servizi per i suoi cittadini, siamo altrettanto convinti, che possa essere uno strumento che sappia attrarre investimenti e facilitare insediamenti produttivi, commerciali, sviluppando infrastrutture ad uso e a servizio complementari al pianeta sanitario, alla formazione all’ istruzione e alla ricerca . È quindi necessario attirare l’attenzione dell’attuale amministrazione su cosa sia necessario fare per l’occupazione. Dal nostro punto di osservazione, visto che il PNRR destina parte di denaro anche al lavoro e alle infrastrutture, i contributi che arrivano alla municipalità vanno spesi bene».

Tra le prime proposte messe sul tavolo da Dell’Acqua, ecco l’attivazione di almeno due sportelli: uno per i lavoratori in cerca di occupazione e l’altro per gli imprenditori. In sintesi un piano di accompagnamento verso i servizi che Dell’Acqua dettaglia in questa maniera: «Il primo sportello deve avere come missione quella di intercettare i soggetti che per un motivo o l’altro hanno smesso di cercare un’occupazione, ne analizzi le motivazioni, e li indirizzi ai centri di formazione e ricerca e avviamento al lavoro, siano essi pubblici accreditati o privati.  Uno sportello di accoglienza per le nuove imprese, il secondo, che sappia velocizzare sburocratizzzando e accompagnando i nuovi imprenditori agli adempimenti amministrativi e agli aspetti previsti dalle norme sanitarie e di sicurezza».

Pensando al Pgt e alle aree dismesse di Legnano, Dell’Acqua ritiene che «la nostra realtà territoriale è ricca di aree oggi non più utilizzate del sistema manifatturiero e dalla sanità statale. Aree di media o grande superficie situate sia nel centro città che in periferia, con comune denominatore un facile accesso ad autostrade e ferrovia. Pensare oggi ad un utilizzo come in passato crediamo sia improponibile. Pensiamo debbano essere recuperate e fatte rientrare in un progetto che veda protagonisti municipio, imprenditori e sistema del credito. Necessario un progetto che dia a queste aree una dimensione nuova , dotate di un sistema energetico locale per un possibile utilizzo dell’ intera comunità. Qui, utile realizzare un distretto commerciale a dimensione bottega, un distretto dell’artigianato sia esso da bottega che da laboratorio, una cittadella dell’ istruzione per la formazione della ricerca e per l’avviamento al lavoro».

«Il Comune, in questo contesto può facilitare l’impresa con pacchetti di tassazioni calmierati e differenziati rispetto la merceologia del prodotto e delle dimensione d’impresa. Necessari poi canoni calmierati per gli imprenditori che utilizzano superfici dismesse e concorrono alla bonifica delle stesse», ancora il pensiero di Dell’Acqua che chiude con uno sguardo alla situazione occupazionale  in generale: «Penso che si debba lavorare per un nuovo contratto nazionale con livelli diversi di carattere professionale e produttivo. Va rivista la riforma del salario, con l’abolizione delle differenze tra privato e pubblico: il lavoro è lavoro. Inoltre, accorciare le distanze anche sul fronte tassazioni». Il tocco finale ricorda il passato, mai dimenticato dal sindacalista, per un ritorno a ragionare con «un’anima socialista, quella capace di guardare veramente al sociale».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 22 Novembre 2022
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