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Green pass obbligatorio, Confcommercio Legnano: «Positivo, ma i ristoratori non sono controllori»

Il presidente di Confcommercio Alto Milanese Paolo Ferrè è intervenuto oggi, 5 agosto, proprio a 24ore dall'entrata in vigore della nuova misura voluta dal Governo

green pass

Luci e ombre, per il presidente di Confcommercio Alto Milanese Paolo Ferrè, nell’obbligo di esibire il green pass che entrerà in vigore a partire da venerdì 6 agosto per entrare nei ristoranti al chiuso e consumare al tavolo al bar. «Il green pass obbligatorio è positivo – spiega Ferré -, ma i ristoratori non possono svolgere i controlli: non è il loro compito»

Secondo Ferrè la certificazione verde per l’accesso agli esercizi commerciali rappresenta per le attività «un’opportunità per ripartire e scongiurare nuove chiusure», ma quello che non convince il presidente di Confcommercio di Legnano e zona è «costringere i ristoratori a verificare i documenti: non possono farlo loro. Se lo Stato italiano vuole rendere obbligatorio il green pass, non può obbligare i commercianti a diventare  controllori».

La certificazione verde, insomma, secondo Ferrè, potrebbe diventare un’arma a doppio taglio per le aziende, che non solo dovranno sostenere l’onere organizzativo ed economico, ma anche assumersi responsabilità legali. A preoccupare sono soprattutto le eventuali ricadute sanzionatorie in caso di errori: «I gestori dovrebbero essere esonerati da ogni responsabilità – sottolinea il presidente di Confcommercio -. Non è possibile multare un ristoratore solo perché non è stato in grado di verificare la validità del documento. Ribadisco, i controlli non possono farli i commercianti: ci vengano piuttosto in aiuto le Forze dell’Ordine effettuando più controlli, oppure venga messa in campo la Protezione Civile».

Non solo. A lasciare perplesso Ferrè sono anche la circostanza che il green pass, almeno per ora, non sia obbligatorio sui mezzi pubblici (di trasporti e scuole la cabina di regia a Palazzo Chigi si è occupata proprio giovedì 5 agosto) e l’impossibilità di riaprire le discoteche. «Non ci sta bene che, nel caso in cui aumenti il contagio, venga scaricata la colpa sulla movida – ribadisce Ferrè -. Il virus non circola solo nei bar e ristoranti: una persona potrebbe esser stata contagiata anche durante un viaggio a lunga o breve percorrenza. Il green pass deve essere per tutti».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 05 Agosto 2021
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