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Rho, a Distretto33 le riflessioni e i progetti per valorizzare la periferia milanese

Un importante e riuscito confronto sull'economia e sul futuro del territorio in occasione di Distretto33 al Centro Congressi Sala Mantovani dei Padri Oblati di Rho

La quarta edizione di Distretto33, andata in scena venerdì 24 febbraio al Centro Congressi Sala Mantovani dei Padri Oblati di Rho, ha visto un'importante partecipazione di pubblico, a dimostrazione del fatto che i temi trattati suscitano un grande interesse perché collegati a doppio filo con il futuro sviluppo del territorio.Gli argomenti principali del convegno, animato dal forte intento di far emergere l'eccezionalità italiana e in primis lombarda a livello europeo e  mondiale sono stati la riqualificazione e trasformazione dell'area di Expo Milano 2015 e l'importanza di adeguare l'Italia al modello di sviluppo della cosiddetta Industria 4.0.

"Dall'innovazione di Industria 4.0 all'innovazione della mentalità; dall'individualismo all'utilità di essere multiservizi realmente in dialogo con tutte le componenti del territorio. (…) ma non solo – così Dario Ferrari, Presidente di Distretto33 annunciava orgogliosamente i temi e gli obiettivi dell'incontro -; sistema duale scuole-imprese e… imprese a scuola e Sportelli di servizi innovativi per gli Enti. Tutto questo è e vuole essere il nostro Network."

La questione del dopo Expo e di come utilizzare l'area che ha ospitato la manifestazione è aperta alla discussione: la maggior parte degli edifici sarà smantellata per ottenere un'area da adibire a spazio verde. Ma i restanti edifici ospiteranno enti pubblici e aziende che con la loro presenza sul territorio aiuteranno ad offrire nuove opportunità alla zona di Rho.

Sempre nell'ambito della riqualificazione dell'ex-area Expo, anche quest'anno continuerà l'iniziativa EXPerience che ha preso il via nel 2016 e, con il patrocinio della Regione Lombardia si occupa di evitare il degrado dell'area Expo e più in generale di migliorare la qualità della vita delle aree periferiche della città metropolitana di Milano. Questo aspetto interessa particolarmente i comuni di Rho e Bollate, i cui sindaci Pietro Romano e Francesco Vassallo sono intervenuti per spiegare l'importanza degli interventi che, grazie all'appoggio della Regione, si stanno compiendo per valorizzare il territorio e sfruttare le possibilità che l'ex-area Expo offre per migliorare la situazione della cittadinanza e offrire soluzioni ai moderni problemi di isolamento ed emarginazione che interessano le periferie. Della gestione dell'ex-area Expo si occupa la società AREXPO che torna a proporre il progetto EXperience, che anche quest'anno organizzerà manifestazioni culturali, musicali e sportive e si propone per il 2017 di superare per metri quadri adibiti e per numero di iniziative i numeri ottenuti lo scorso anno.

Gli edifici che resteranno dopo la bonifica dell'area sono al centro di varie proposte del Piano Strategico Città Metropolitana avanzate da enti pubblici e privati, tra queste: il trasferimento di 23 facoltà scientifiche dell'Università Statale di Milano, per un totale di 20mila studenti coinvolti,e  il trasferimento di parte dell'Ospedale Galeazzi per favorire la cooperazione tra facoltà scientifiche e ricerca sanitaria. ” Lo sviluppo strategico del territorio –  ha affermato Nausicaa Pezzoni, responsabile della Città Metropolitana di Milano -si basa sul miglioramento dell'accessibilità, attrattività e coesione sociale nella periferia milanese e all'attenzione da rivolgere alle "fasce deboli della popolazione" per permettere la loro integrazione nel tessuto sociale”.

L'altro tema affrontato durante il convegno è stato quello delle nuove esigenze produttive dettate dall'imporsi del modello dell'industria 4.0, (o quarta rivoluzione industriale dopo quelle del carbone, dell'elettricità e dell'informatica) ovvero della modalità di produzione tipica del nuovo millennio in cui si crea un tutt'uno tra prodotti e servizi offerti all'acquirente. L'imporsi di un nuovo tipo di economia simboleggia per l'Italia (e per la zona di Milano in primis) la necessità di creare lavoratori pronti ad affrontare nuovi compiti e nuove sfide e a rapportarsi con un mondo del lavoro in costante mutamento. Fondamentale in questo senso è trovare un punto d'incontro tra la scuola e la formazione lavorativa per formare una nuova classe lavoratrice competitiva a livello internazionale e pronta a rendere la tradizione dell'industria italiana e lombarda in primis un punto di riferimento a livello internazionale padroneggiando i metodi del nuovo sistema di industria e commercio.

Sofia Bollini

Redazione
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Pubblicato il 25 Febbraio 2017
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