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Terreno di via Deledda, il primo “round” davanti al TAR va a Palazzo Molteni

Il TAR ha respinto l'istanza cautelare proposta dalla cooperativa per la sospensione dell'efficacia della delibera comunale che dichiara la decadenza del rinnovo della convenzione

Il primo "round" del nuovo capitolo delle vicende giudiziarie tra il Comune di Busto Garolfo e Sodalitas va a Palazzo Molteni: il TAR, chiamato a pronunciarsi sul ricorso presentato dalla cooperativa per l'annullamento di una delibera approvata dal consiglio comunale, nei giorni scorsi ha respinto l'istanza cautelare proposta dalla cooperativa, dando su questo primo punto ragione a Palazzo Molteni.

[pubblicita]Oggetto del contendere, come è ormai noto, la convenzione relativa al terreno di via Deledda, stipulata nel 1994: il documento prevedeva la concessione alla onlus da parte del comune del diritto di superficie sull'area, dove la cooperativa ha costruito e gestisce una residenza sanitaria assistenziale. La concessione, di durata ventennale, a norma della convenzione avrebbe potuto essere rinnovata per altri 20 anni con un preavviso di dodici mesi prima della scadenza. Ma dopo che Sodalitas aveva manifestato l'intenzione di rinnovare la convenzione tra la onlus e il comune si era aperta la diatriba: l'amministrazione, infatti, con il supporto della stima appositamente effettuata dall'Agenzia delle Entrate, aveva quantificato il corrispettivo per la prosecuzione della concessione in 1.494.500 euro, mentre secondo la cooperativa il comune non avrebbe potuto stabilire parametri di valutazione del corrispettivo diversi da quelli previsti dal provvedimento concessorio originario, che avevano portato nel 1994 a fissare la cifra a poco meno di 90 milioni di lire.

E da lì erano iniziate le vicissitudini giudiziare tra Palazzo Molteni e la cooperativa, sia davanti al tribunale civile di Busto Arsizio – dove si prepara il secondo grado di giudizio a seguito della citazione in appello depositata da Sodalitas -, sia davanti al TAR. Proprio il giudice amministrativo nei giorni scorsi ha respinto la richiesta avanzata dalla cooperativa per la sospensione dell'efficacia della delibera approvata a marzo dal Parlamentino bustese, con la quale era stato deciso, a fronte della mancata stipula della convenzione, di dichiarare la decadenza del rinnovo della concessione relativa al diritto di superficie sull'area. Il provvedimento, inoltre, accertava il consolidamento al patrimonio comunale della proprietà delle costruzioni esistenti sull’area e chiedeva a Sodalitas, entro dodici mesi al massimo, di lasciare l'immobile, oltre al pagamento di un canone per gli anni di occupazione senza titolo.

In proposito, il TAR ha sottolineato che «la correttezza della determinazione del canone da parte del Comune non è in discussione in questa sede», «non si ravvisano ragioni per ritenere che il consiglio comunale sia incompetente ad adottare la delibera impugnata» e «l’operato comunale appare corretto, alla luce delle circostanze fattuali risultanti dagli atti di causa e tenuto conto, in particolare, che la ricorrente ha chiaramente manifestato la volontà di non accettare il rinnovo della concessione alle condizioni economiche stabilite dal Comune».

Bisognerà ora attendere il "verdetto finale" del TAR sulle sorti della delibera, al netto della possibilità di rivolgersi poi al Consiglio di Stato contro la decisione di primo grado.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 01 Giugno 2019
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