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Forsu, gli ambientalisti denunciano Amga e Comune

Tra i reati ipotizzati da associazioni e comitati nell'esposto-denuncia, quello di «aver sperperato milioni di euro pubblici per un progetto inutile e sul quale lucreranno i privati».

Le Associazioni ambientaliste Laboratorio Ambiente e Gaia Onlus e i Comitati di quartiere legnanesi "Mazzafame" e "Ponzella, S. Bernardino, Sabotino, Cremona, Ponte ferrovia" hanno deciso di rivolgersi alla magistratura contabile della Lombardia, all’Autorità per la Concorrenza del Mercato e all’Autorità Nazionale Anticorruzione per l'impianto FORSU che sorgerà in via Novara

Tra i reati ipotizzati da associazioni e comitati nell'esposto-denuncia (nel cui oggetto si legge "Segnalazione ed esposto denuncia. Abuso di privativa e chiusura del ciclo dei rifiuti in monopolio. AMGA e Comune di Legnano intendono conferire ad un proprio impianto in costruzione tutta la frazione umida di rifiuti raccolta in maniera differenziata (FORSU). Acquisto da parte di AMGA di terreno edificabile per 2 milioni e 900 mila euro. Sperpero di denaro pubblico (prevista spesa di 20 milioni di euro per un impianto inutile, piano economico finanziario di 120 milioni)"), quello di «aver sperperato milioni di euro pubblici per un progetto inutile e sul quale lucreranno i privati».

«Preso atto della chiusura a riccio del Comune di Legnano e di AMGA nei confronti dei residenti, della trasparenza e del confronto – spiegano ambientalisti e comitati –, abbiamo deciso di portare la vicenda dell’eco mostro che dovrà produrre metano dai rifiuti, all’attenzione delle Autorità competenti, prime tra tutte, la Procura della Corte dei Conti della Lombardia. Attualmente, infatti, il comune di Legnano e AMGA conferiscono la FORSU ad un impianto situato nella bergamasca fruendo di uno dei costi più bassi presenti sul mercato. La frazione dei rifiuti da raccolta differenziata, come la FORSU, va messa a gara pubblica, come ha sempre affermato l’AGCOM nei propri pronunciamenti. Non è oggetto di privativa e non deve rispondere ad alcun criterio di prossimità o di inesistenti "bacini". Il progetto dell’impianto a FORSU vicino le case e l’ospedale trova ragione unicamente negli incentivi statali al biometano, incentivi che il Ministro dell’Ambiente, Costa, ha già annunciato che saranno tagliati». 

Gli ambientalisti, inoltre, ribadiscono «come tutti i pronunciamenti dell’AGCOM escludono dalla privativa il riciclaggio dei rifiuti raccolti in maniera differenziata, come la FORSU». 

«Così si condannano i cittadini di Legnano a pagare per lo smaltimento della FORSU lo stesso costo per 20 anni – afferma Stefano Apuzzo, ex deputato e direttore di Laboratorio Ambiente –, mentre i prezzi sono destinati a scendere sempre più. Inoltre, la Lombardia ha un surplus di impianti per il trattamento della FORSU, sarebbe sufficiente fare una scelta economica e di buon senso. Oggi Legnano conferisce la propria FORSU ad un impianto con i costi tra i più convenienti sul mercato», 

Nell'esposto comitati e associaizoni ricordano «come l’AGCOM, nel 2014, comminò alla multiutility emiliano romagnola, Hera, una sanzione di quasi due milioni di euro per un comportamento simile a quello di AMGA (in quel caso il rifiuti da raccolta differenziata non posto a gara pubblica era il cartone e non la FORSU)».

«L’acquisto da parte di AMGA di un terreno edificabile nei pressi del previsto impianto – sottolinea Antonio Tola, animatore del Comitato di quartiere Mazzafame – ha aspetti di legittimità molto dubbi e su questo si esprimerà la Corte dei Conti».

«Spendere 20 milioni di euro di soldi pubblici, vincolando i cittadini e la pubblica amministrazione per 20 anni, per creare un impianto portatore di disagi, puzze e traffico pesante – concludono Apuzzo e Tola – è un'operazione scriteriata».

Nessuna replica alle affermazioni di comitati e associazioni da parte di Amga e Palazzo Malinverni. La partecipata di via per Busto Arsizio, peraltro, aveva già chiarito la propria posizione dopo che il fronte del "no" all'impianto aveva incontrato il consigliere delegato all'ambiente di Città Metropolitana Pietro Mezzi.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 24 Gennaio 2019
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