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Una media di cinque treni soppressi al giorno sulla S5: il calvario dei pendolari

È uno dei dati emersi alla periodica riunione del Tavolo di Quadrante Ovest: Trenord ha però smentito l'esistenza del progetto "Closing" di chiusura delle biglietterie delle stazioni

Cinque soppressioni di treni al giorno sulla linea S5 per mancanza di personale, parola di Trenord. È questo uno degli elementi emersi in occasione della periodica riunione del Tavolo di Quadrante Ovest relativa al trasporto ferroviario, tenutasi due giorni fa.

Al tavolo indetto da Regione Lombardia sono invitate le aziende del trasporto locale, in particolare RFI e Trenord, i comitati dei pendolari ed è aperto anche ad altri rappresentanti degli enti locali. Tra i presenti anche il sindaco di Vanzago, Guido Sangiovanni. "Come ampiamente percepito e sperimentato dai pendolari, lavoratori e studenti.. la situazione del trasporto ferroviario è arrivata ad un livello davvero basso – spiega Sangiovanni -. Al tavolo Trenord ha parlato di un “oggettivo degrado della puntualità” negli ultimi mesi. Purtroppo tale affermazione è risultata quasi offensiva per i pendolari della linea S5 S5/Direttrice 40 Milano-Gallarate.poiché le statistiche della puntualità a cinque minuti del mese di Maggio 2018 parlano di una percentuale dell'82% contro una percentuale di tutto il 2017 nettamente superiore al 90%. Tali dati sono davvero all’opposto dell’esperienza dei pendolari ma derivano principalmente dal fatto che si misurano solo i ritardi alla stazione finale e non si tiene conto dei treni soppressi. 

Proprio per rimanere su questo argomento, Trenord ha ammesso che esiste una media di cinque soppressioni di treni al giorno sulla S5 per problemi di mancanza di personale, in particolar modo di macchinisti e di capitreno: "Sono stati indicati piani di assunzione e di nuovi inserimenti nei prossimi mesi ma rimane la forte perplessità perché un'azienda seria non dovrebbe iniziare ad assumere personale quando non è più in grado di svolgere il servizio normale – continua Sangiovanni -: in un qualunque Comune, un qualunque fornitore che non è in grado di fornire il numero di addetti sufficiente a svolgere il servizio in appalto, verrebbe sanzionato con forti penali per inadempienza contrattuale".

Ma i problemi non finiscono qui: "È stato poi candidamente affermato che alcuni treni partono da Milano Certosa – e quindi senza poter raccogliere i pendolari della S5 e S6 che prendono il treno in altre stazioni – perché Trenord è in ritardo nel preparare i treni allo Scalo Fiorenza" continua il sindaco di Vanzago.

Per quanto riguarda la presunta chiusura delle biglietterie nelle stazioni della Regione, Trenord dopo varie richieste di chiarire le intenzioni in merito, ha smentito l’esistenza del progetto "Closing" e ha fatto accenno a nuove modalità di bigliettazione del futuro e potenziamenti della rete di vendita. "Questa dichiarazione è incomprensibile ed è stata rinnovata la richiesta a Trenord di fornire una risposta scritta alle domande in merito alla chiusura delle biglietterie di Vanzago, Canegrate, Parabiago – è la richiesta fatta da Sangiovanni -. Dulcis in fundo, manca chiarezza sul potenziamento della Rho-Parabiago. Al tavolo nessuno di RFI o di Regione Lombardia è stato in grado di fornire alcuna indicazione in merito all’iter di tale progetto che è altamente impattante per Vanzago. Per concludere, lo scenario che se ne ricava è davvero raccapricciante: sembra che la situazione del trasporto ferroviario in Regione Lombardia non sia sotto controllo, e che Trenord abbia una serie di inspiegabili, ingiustificabili e ingiustificate, e inqualificabili carenze gestionali".

Redazione
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Pubblicato il 01 Giugno 2018
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