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Photored, l’amministrazione: “Ecco perchè rimane”

Il sindaco di Parabiago Raffaele Cucchi spiega le motivazioni del ricorso al giudice di Busto Arsizio contro la sentenza del giudice di pace di Legnano

«Rispettiamo la sentenza del giudice di pace di Legnano, ma non la condividiamo». Così il sindaco di Parabiago Raffaele Cucchi entra nel merito della vicenda photored di San Lorenzo. Il Comune, infatti, procederà a far ricorso contro la decisione del giudice di pace presso il Tribunale di Busto Arsizio. «L'amministrazione comunale – spiega Cucchi – intende tutelare la sua buona immagine e la correttezza del suo lavoro, perchè abbiamo fatto tutto correttamente». E punto per punto il primo cittadino ha spiegato le sue motivazioni, sottolineando come l'intenzione non sia mai stata il fare cassa, ma la sicurezza. «Infatti – aggiunge il sindaco -, abbiamo deciso di interrompere le sanzioni sin dal 10 ottobre 2017 in quanto vi era un giudizio pendente. L'installazione del photored, poi, è stata preceduta dal contasecondi, da comunicati stampa, da informazione alla cittadinanza».

Cardine del ricorso al Tribunale di Busto Arsizio, nella difesa del Comune, la diversa lettura data alla "famosa" delibera di approvazione del progetto che comprendeva il photored di San Lorenzo (la numero 187 del 6 dicembre 2016). Come spiega Cucchi, si riporta l'approvazione integrale del progetto «e contestualmente» la sua attuazione fino a pagina 36. Il Movimento 5 Stelle attacca proprio su questo punto: il progetto del photored è a pagina 37. Ma Cucchi risponde: «il progetto è stato approvato nella sua interezza. E' l'attuazione che è stata inizialmente approvata fino a pagina 36, in base alla disponibilità economica». «Il giudice di pace non riporta correttamente quanto scritto nella delibera – sostiene il primo cittadino -. Parla di "visto" e non di "approva", ma noi abbiamo approvato il progetto nella sua interezza». A questo, si aggiungono a ruota gli altri punti: la spira malfunzionante («ci siamo resi disponibili a annullare le multe per questo motivo (29) ma il giudice di pace ha proseguito per la sua strada»), ulteriore segnaletica verticale per segnalare l'incanalamento («anche se non vi sono prescrizioni del codice della strada che prevedono maggiore cartellonistica di quella che abbiamo già installato»), la pericolosità dell'incrocio («il CTU che ha operato in questo procedimento è la stessa persona che aveva esteso l'allora piano urbano del traffico e che aveva segnalato la necessità di migliorare la sicurezza lungo la SS33 a San Lorenzo e l'attraversamento pedonale»).

«Quel tratto di strada ribadisce Cucchiè pericoloso. Dati alla mano sono sette milioni i mezzi che ogni anno lo percorrono in entrambe le direzioni. Le fotografie scattate dal photored direzione Rho, però, sono state 15 894 dall'aprile al 10 ottobre 2017. Di queste solo 3'896 sono state trasformate in verbali. Anche noi ci siamo meravigliati quando abbiamo visto questi numeri: non pensavamo che fosse così diffuso il disprezzo del codice della strada. Siamo consci che diverse persone hanno preso più volte la multa in quel punto, ma non è possibile, se l'hanno presa, toglierla».

In attesa del giudizio del Tribunale di Busto Arsizio il Comune di Parabiago si è impegnato a ottemperare a quanto detto dal giudice di pace di Legnano: rivedere la segnaletica verticale e studiare un piano urbano del traffico. «Sarà il giudice togato a decidere chi ha ragione – conclude Cucchi -. Se qualcuno ci ha fornito un impianto non a regola d'arte, sarà quel qualcuno a pagare».

Redazione
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Pubblicato il 28 Aprile 2018
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