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“Abortire in modo libero e sicuro è un diritto”: in piazza anche Arcichedonne Rho

In questi giorni il gruppo ha volantinato in centro a Rho -Oggi, alle 18:30, parteciperà al corteo di Milano...

Siamo nel 2017 eppure per le donne accedere a un aborto libero e sicuro è ancora difficile. E oggi, giovedì 28 settembre, alle 18:30 in piazza Duca D'Aosta a Milano le donne scenderanno in piazza per la Giornata di azione internazionale per l’aborto sicuro, una giornata mondiale lanciata dalle donne argentine per rivendicare in ogni paese il diritto di ogni donna di scegliere sul proprio corpo. E anche Rho non ha dimenticato questa data: il gruppo di Arcichedonne del circolo Arci Adua di Rho aderisce alla chiamata della rete femminista Nonunadimeno «per rivendicare il diritto all' aborto sempre più compromesso dell'obiezione coscienza che oggi è diventato il sistema per far carriera più che una scelta etica».

In questi giorni il gruppo è preparato alla manifestizione con una campagna social e volantinaggi informativi nel centro di Rho. «Molte sono state le donne con cui siamo entrare in contatto – raccontano da Archichedonne – e molte di loro non erano a conoscenza del problema».

«In questa giornata rivendicheremo in particolar modo l’attuazione della legge 194/78 sull’IVG che di fatto è gravemente compromessa dalla diffusa presenza di medici obiettori di coscienza – spiega la rhodense Paola Cassani di Arci Milano ad Arcireport l’obiezione di coscienza prevista dall’art.9 della legge 194 doveva essere un’opzione straordinaria invece ad oggi è diventata addirittura maggioritaria arrivando a toccare punte del 90% in alcune regioni e questo vìola il diritto alla salute tutelato dall’art.11 della Carta Sociale Europea motivo per cui l’Italia è stata condannata per ben due volte. In Lombardia abbiamo dei dati spaventosi. In ben 6 ospedali sui 63 totali della regione, tutti i ginecologi sono obiettori: succede a Gavardo, Iseo, Sondalo, Chiavenna, Gallarate, Oglio Po, in 12 ospedali la percentuale di obiezione è tra l’80% e il 99% (per esempio Fatebenefratelli e Niguarda di Milano) e solo in 8 strutture è inferiore al 50%. Un altro punto fondamentale della nostra rivendicazione sulla piazza milanese è la protesta contro una legge regionale che permette l’obiezione di coscienza di struttura, una legge che va in pieno contrasto alla legge 194/78, in cui tutto il personale della struttura può essere obiettore di coscienza. Riteniamo come donne del neo gruppo ArcicheDonne del circolo Arci Adua di Rho di dover essere parte attiva in queste battaglie, contro una sorta di oscurantismo che colpisce i nostri corpi e ostacola le nostre libere scelte».

Redazione
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Pubblicato il 28 Settembre 2017
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