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L’ex ministro Turco a Legnano: “Battaglia di oggi è il lavoro”

Livia Turco ha ripercorso la storia delle leggi volute dalle donne - Solo una trentina di persone all'incontro...

La lotta al contrasto alla violenza sulle donne non sembra una cosa da uomini. Ieri, giovedì 24, al palazzo Leone da Perego, complice la pioggia battente, solo una trentina di persone, di cui la stragrande maggioranza donne. A parlare Livia Turco, ex ministro per la solidarietà sociale e alla salute, che ha raccontato le più grandi conquiste politiche raggiunte dalle parlamentari italiane. Dismessi i panni del ministro, la Turco ora si dedica alla Fondazione Nilde Iotti. Insieme ad altre volontarie di ogni estrazione politica cerca di trasmettere il messaggio della prima donna presidente della Camera: «l'eleganza nella politica».

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«La politica, così come è oggi, non mi piace – ha spiegato l'ex ministro del governo Prodi -. La politica e il suo linguaggio sono troppo esasperati e trasmettono messaggi troppo semplificati. La politica, invece, deve essere in grado di costruire relazioni umane, prendere in carico chi ha bisogno, dare l'esempio. Bisogna reinventare una politica popolare che sappia essere vicina e dare calore».

Un calore che due grandi donne della politica come Nilde Iotti e Tina Anselmi hanno saputo trasmettere a Livia Turco quando stava muovendo i suoi primi passi nelle istituzioni. «Faccio il tifo per le giovani parlamentari di oggi – ha commentato l'ex ministro -. Guai se da parte della nostra generazione ci fosse l'atteggiamento della madre severa. Queste donne sono riuscite a raggiungere risultati. Serve dialogo». E proprio il dialogo e il gioco di squadra trasverasale tra forze politiche sono la ricetta segreta che è stata dietro le grandi leggi volute dalle donne, raccolte nel libro della Fondazione "Le leggi delle donne che hanno cambiato l'Italia". I più grandi spartiacque legislativi segnalati dall'ex ministro sono stati la legge sul diritto familiare del 1975 e la legge che riconosce lo stupro come reato contro la persona e non contro la morale del 1996. Ma la strada da fare, oggi, è ancora tanta. «La battaglia da portare avanti è il lavoro – ha concluso Turco -: la buona e piena occupazione».

Redazione
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Pubblicato il 25 Novembre 2016
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