Il settantesimo anniversario della Liberazione e’ stato commemorato nel comune di San Vittore Olona, dalle autorità civili e militari, dalle associazioni e dai cittadini nelle celebrazioni del 25 Aprile. La commemorazione è iniziata con la posa di un mazzo di fiori sulla lapide in via Libertà, che ricorda il sacrificio di un degli otto caduti in quel lontano 25 aprile 1945. Si è continuato poi con la sfilata per la via del paese che si è conclusa alla tomba sacrario al cimitero comunale. Dopo la benedizione delle tombe dei caduti di tutte la guerre impartita da don Davide Bertocchi, parroco si San Vittorie Olona, alcuno bambini delle scuole hanno letto degli appelli per la pace nel mondo.

Il sindaco Marilena Vercesi ha richiamato, nel discorso conclusivo della commemorazione, alcuni valori che devono essere adattati alle odierne sfide della politica e della società. «Io credo che questi diritti fondamentali oggi sono profondamente messi in discussione ed il concetto di resistenza, intesa come lotta di popolo per recuperare la propria indipendenza e la propria libertà, non si possa fermare al dato storico. Lo spirito del 25 Aprile e’ quello di ricostruire anche il rispetto per le istituzioni e fare in modo che le istituzioni rispettino i cittadini aspetto questo, che spesso, le stesse istituzioni dimenticano. I recenti episodi di corruzione non contribuiscono a fare del nostro paese un paese che ha ricostruito il rapporto tra i cittadini e le istituzioni. Per quanto possa sembrare retorico, come cittadini non dobbiamo dimenticare la famosa frase di John Kennedy che disse:”Non dobbiamo chiederci cosa fa lo Stato per noi ma domandarci cosa noi facciamo per lo Stato».

Le sfide per la libertà e la democrazia non sono mai finite. Marilena Vercesi ha inoltre sottolineato che: «Migliaia di persone perdono la vita tentando di abbandonare i paesi dell’Africa del nord. Una tragedia che proprio lo spirito che sta alla base dei valori della resistenza deve spingerci a guardare in modo diverso, non solo con gli occhi della liberta ma anche della solidarietà. Invito a custodire anche lo spirito di unità che può permettere di superare barriere altrimenti invalicabili, spirito di cui e’ impregnato il testo della Costituzione che riconosce eguaglianza, libertà di espressione, libertà di parola, libertà di opinione politica.

E’ bene ricordarci che il populismo, la critica fine a se stessa, l’incapacità di approfondire gli argomenti sono tutti atteggiamenti per i quali e’ necessario riprendere una vera e propria lotta di liberazione per superare l’indifferenza, l’indolenza morale e l’incapacità ad indignarsi realmente anche quando l’indignazione e’ necessaria. Lo Stato dovrà ovviamente fare la parte che gli compete ma anche i cittadini sono chiamati ad entrare nel merito delle nuove sfide, non solo per essere dei “buoni cittadini” ma anche perché ognuno di noi, ponendosi in modo attivo nella propria vita, non permetta che si affermi la famosa frase del dipinto di Francisco Goya: ”Il sonno della ragione genera mostri.

Con la cerimonia odierna – ha concluso Vercesi –  facciamo sì che non venga mai meno la memoria dei conflitti e del sacrificio dei Caduti. Nella memoria di queste immani tragedie e della lotta per la Liberazione che ci viene restituito il significato profondo del rispetto e del senso di appartenenza alle istituzioni».