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A Genova gli “angeli”, a Cerro… “i diavoli del fango”

Alla vigilia del consiglio comunale (lunedì 20), l'ex sindaco Lazzati e gli altri colleghi che si erano astenuti sul bilancio tornano all'attacco della Giunta...

Riceviamo e pubblichiamo:

A malincuore e con immenso dispiacere ci accingiamo a preparare la dichiarazione di voto al bilancio di previsione 2014 del comune di Cerro Maggiore.

Pensate quanto sia difficile per chi, come noi, esponenti e fondatori della vera lista civica, deve prendere importanti decisioni.

Finora abbiamo sopportato con fatica tutte le maldicenze da parte dei "diavoli del fango", come le poltrone perse, le mele marce, l’indebito arricchimento e altre amenità. Un crescendo di bugie e cattiverie.

Ha iniziato il sindaco disconoscendo quanto l’amministrazione Lazzati ha realizzato, non ricordando che lei stessa, Assessore per dieci anni, aveva votato a favore, adducendo che non contava niente come dichiarato presso La Piccola Casa Divina Provvidenza il 17 maggio durante la presentazione dei candidati sindaco o come durante l’assemblea pubblica da lei indetta per discutere il problema legato ad una antenna telefonica

Quindi il sindaco e il vicesindaco hanno dichiarato che in quattro mesi di duro e silenzioso lavoro hanno fatto un sacco di cose, come la messa a norma delle scuole, ed altro, non ricordando che erano tutte opere già avviate dalla vecchia amministrazione. Si sono pure impadronite dell' 8 per mille da devolvere alle messa a nome delle scuole, richiesto come mozione dal Movimento 5 stelle.

Il colpo di grazia è stato la carità pelosa (la sbandierata devoluzione dei compensi della giunta per un fondo di solidarietà), disobbedendo di fatto ad un sano principio religioso ed etico che sconsiglia di palesare “la beneficenza”, perché altrimenti, da opera meritoria, diventa un investimento per i consensi elettorali.

Vanno dicendo che l’arrivo del commissario prefettizio porterà al blocco amministrativo con conseguente disastro per il nostro comune.

Si sente dire che il compenso del commissario e le nuove elezioni avranno dei costi aggiuntivi elevati.

Crediamo che il terrorismo mediatico sia un atto criminale che andrebbe evitato, perché dannoso e soprattutto non risponde a verità.

In risposta a ciò possiamo affermare che la vecchia amministrazione ha varato il bilancio di previsione 2013 a novembre (per frequenti cambiamenti di leggi) e non ci pare che le cassandre attuali avessero proferito parola e soprattutto la vita amministrativa di Cerro Maggiore non ha subito danni.

Ora a fronte a di dichiarazioni di un certo tenore corre l’obbligo di fare chiarezza.

Iniziamo dal compito del commissario prefettizio:

Quali sono le mansioni e i poteri amministrativi di un Commissario?

Il commissario ha il compito di amministrare l’ente fino all’elezione del nuovo consiglio e del nuovo sindaco. Durante il periodo di scioglimento, il commissario esercita le attribuzioni conferitegli con il decreto di nomina; normalmente unisce in sé tutti i poteri degli organi del comune: sindaco, giunta e consiglio. In virtù di tali poteri può compiere qualunque atto, sia di ordinaria che di straordinaria amministrazione ed in ogni caso, qualora ne ravvisi la necessità, può adottare tutti gli atti ritenuti necessari per il funzionamento dei servizi comunali. Una volta insediato, l’organo straordinario, può compiere tutti gli atti spettanti agli organi dell’ente, compresa, per esempio, la sostituzione dei membri di un consiglio di amministrazione di un’azienda speciale.

Il compenso del commissario è pari al compenso del sindaco.

Il costo delle nuove elezioni è largamento coperto (le casse comunali ci guadagnano) dai risparmi derivanti dai mancati compensi degli assessori e dai gettoni di presenza.

Non siamo mai stati invitati a riunioni, ammesso che ce ne siano state, dove si potessero studiare soluzione atte a ridurre il carico fiscale.

La vecchia Amministrazione aveva approcciato questi temi e qualcosa aveva fatto per ridurre le spese (bando calore per gli edifici pubblici, illuminazione a led, di cui si attende ancora il bando, revisioni di alcuni contratti e l’avvio del Patto dei sindaci, che è condizione essenziale per attivare nuovi progetti ampiamente finanziati dall’Europa di efficientamento energetico e raccolta rifiuti) e quindi contenere le tasse locali.  

Simona Dell'Acqua, Giuseppe D'Anna, Antonio Lazzati e Calogero Mantellina

Redazione
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Pubblicato il 16 Ottobre 2014
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