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Al Museo Pagani i cancelli restano chiusi

Per mantenere viva l'oasi artistica di Castellanza, al confine con Legnano, servono finanziamenti idonei per la normale fruizione del parco - Ne abbiamo parlato con la proprietà...

Resta chiuso al momento il Museo Parco d'Arte Moderna, Fondazione Pagani, di Castellanza, ma la speranza di una riapertura rimane, sia per la città che per la famiglia del fondatore Enzo Pagani che negli anni ha sempre dedicato una profonda dedizione per il mantenimento della collezione e la promozione di eventi culturali ed artistici. Il motivo della chiusura, avvenuta lo scorso gennaio, è la mancanza di finanziamenti: essendo un museo a ingresso libero, per mantenerlo, dal punto di vista soprattutto della manutenzione, serve il sostegno della Provincia e della Regione, attraverso dei finanziamenti che garantiscano la normale fruizione del parco. Nella mentalità di Pagani, infatti, le opere all'interno del parco, 630 in tutto, dovevano essere fruite da chiunque ne avesse il piacere.

Se guardiamo al futuro, una struttura di una certa importanza dal punto di vista artistico potrebbe essere valorizzata, soprattutto in vista di Expo 2015 data la posizione strategica in cui è inserita, a un passo da Milano e dall'aeroporto di Malpensa. 

Di progetti validi, come ha spiegato Simone Pagani, nipote del fondatore, ne sono stati presentati in questi anni, sia in Provincia che in Regione, ma ognuno di questi è stato respinto. Le iniziative proposte sono per la maggior parte volte all'organizzazione di eventi teatrali, cabaret, musica jazz, oltre a un progetto di riqualificazione dell'area attraverso la realizzazione di un ristorante  con un bookshop. D'altronde, «sarebbe bello se oltre alla fruizione delle opere, ci fossero altri servizi interni come delle audio guide, un bar, un bookshop, ma finchè non ci saranno finanziamenti idonei ad una riapertura il museo, per ovvie ragioni, resterà chiuso» ha concluso Pagani.

L'area, di 4000 mq, si presenta come una vera oasi artistica in cui sono collocate opere dai diversi materiali: marmo, pietra, bronzo, ferro, acciaio, legno, vetro. Oltre alle sculture, all'interno del museo hanno trovato spazio anche numerosi e variopinti mosaici. Enzo Pagani, pittore dalle origini legnanesi, cominciò la sua avventura del parco-museo nel 1957, un sogno diventato realtà grazie alla costanza e al sacrificio di un uomo che ogni giorno ha dedicato al suo lavoro anima e tempo. Una raccolta unica nel suo genere quella della Fondazione Pagani, sia per la vastità dell'area, sia per il numero di opere che vi hanno trovato sistemazione e per la notorietà degli artisti italiani e stranieri rappresentati, ma soprattutto per l'idea ispiratrice di far vivere all'area aperta tutte le opere, al contatto diretto con la natura. Per il suo fascino, la struttura è stata scelta anche come set per la trasmissione "Mistero". 

Il percorso labirintico, tra le aiuole di forma esagonale, crea una molteplicità di percorsi possibili e permette di camminare attorno alle sculture in modo da poterle osservare da più punti di vista e di notare i diversi cambiamenti a seconda della luce. La maggior parte delle opere conservate nel Museo Pagani sono state pensate specificamente per gli spazi del parco di Castellanza e alcune addirittura  realizzate all’interno dello stesso; infine  la collocazione delle sculture è stata scelta dagli artisti, con la consulenza di Enzo Pagani. 

Manuela Zoni

 

Redazione
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Pubblicato il 16 Maggio 2014
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