Uno spiacevole atto vandalico avvenuto la notte precedente il giorno della commemorazione ( la sottrazione di alcuni addobbi installati in vista della ricorrenza, tra cui i vessilli tricolore) non ha impedito che la cerimonia in occasione del decimo anno dal vile attentato di Nassiriya svoltasi a San Vittore Olona lo scorso martedì nell’area verde di via Europa si trasformasse in un momento che ha visto sentitamente riunite nel nome dei più alti ideali almeno tre generazioni. 
Alla manifestazione, in cui è stato inaugurato un cippo di marmo della Val d’Ossola in memoria dell’attacco kamikaze alla base italiana in Iraq del 12 novembre 2003, hanno difatti partecipato attivamente i bambini delle scuole sanvittoresi, leggendo pensieri, componimenti in rima e riflessioni sulla pace, sulla libertà, sul sacrificio in difesa dei valori più alti e nobili. Schierati davanti a loro i rappresentanti di Carabinieri, Alpini, Brigata Sassari, Aeronautica, Bersaglieri, Associazione nazionale del Fante, Associarma, Artiglieri d’Italia, Protezione civile, Polizia locale e, naturalmente, in rappresentanza dell’amministrazione comunale, gli assessori Giacomo Agrati e Alberto Viri, guidati dal sindaco Marilena Vercesi. 
Proprio a Vercesi è stato affidato il compito di scoprire il cippo commemorativo, che come “pietra della memoria” rimarrà ad imperituro ricordo del dono più prezioso, quello della propria vita, che i militari e i civili in missione alla base di Nassiriya fecero nel nome della pace: "Oggi, con questa pietra, – ha detto il Sindaco dopo la benedizione impartita da don Gabriele- che rimarrà a testimonianza dei tragici fatti di dieci anni fa, noi non ci vogliamo limitare a ricordare solo quei caduti. Scolpendo su questo cippo quella data, intendiamo infatti incidere un monito perenne che dia la possibilità di ricordare anche a coloro che verranno dopo di noi. Questo monumento dunque ha una funzione che va al di là del ricordo fine a se stesso: questo cippo vuole essere anche un insegnamento, un indicazione della necessità di continuare a lottare per i propri ideali, per il proprio Paese, per la libertà›". "Con questa cerimonia e con la posa di questo blocco di marmo– ha proseguito Vercesi-  anche a nome dei cittadini che io e la mia amministrazione rappresentiamo, intendiamo mettere un tassello, un ulteriore mattone nel bastione più ampio della memoria collettiva del nostro Paese, affinché sia chiaro oggi come  in futuro, che vi sono stati uomini e donne che hanno perso la vita per il proprio Paese e per quegli ideali che, come le pietre, dovranno resistere per migliaia di anni".