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Parco del Roccolo e al Parco dei Mulini uniti, la proposta di Legambiente

Salvaguardare e valorizzare il Parco del Roccolo con il Progetto LOT per il recupero del paesaggio rurale. Oltre che discutere la complementarità con il Parco dei Mulini. Questi i temi affrontati nell'incontro organizzato dai circoli di Legambiente della zona

Legambiente Parco del Roccolo e Parco Mulini

Salvaguardare e valorizzare il Parco del Roccolo con il Progetto LOT per il recupero del paesaggio rurale. Oltre che discutere la complementarità con il Parco dei Mulini, e sollecitare una maggiore collaborazione e impegno per la salvaguardia ambientale e la gestione sostenibile del territorio. Questi i temi affrontati durante l’incontro organizzato nei giorni scorsi a Parabiago dai circoli Legambiente locali. In questo contesto Marino Bottini ha raccontato la nascita del Parco del Roccolo nel 1994 per contrastare la costruzione di un inceneritore, mentre Davide Spirito ha spiegato la struttura di gestione del parco, Filippo Scacchi ha presentato il Progetto LOT per la manutenzione del paesaggio rurale, e Sergio Parini ha descritto il Parco dei Mulini, evidenziando una possibile futura unione con il Parco del Roccolo per una gestione condivisa, sottolineando l’importanza della salvaguardia ambientale e della collaborazione tra i comuni coinvolti.

Legambiente Parco del Roccolo e Parco Mulini

Di seguito il resoconto dell’incontro a firma Legambiente di Arluno, Canegrate, Nerviano e Parabiago

Nell’incontro pubblico organizzato dai circoli Legambiente di Arluno, Canegrate, Nerviano e Parabiago, Marino Bottini di Legambiente ha raccontato la nascita del Parco del Roccolo nel settembre del 1994 per contrastare la costruzione di un inceneritore in questi territori. Tuttavia, già dal 1987 il circolo Legambiente di Busto Garolfo aveva presentato ai comuni della zona la proposta di salvaguardia del territorio per contrastare i problemi ambientali in atto: falda acquifera inquinata, scarichi industriali nel fiume Olona inquinanti. Non dimentichiamo che erano gli anni di Tangentopoli,

Il sistema politico-amministrativo nel quale era prassi normale dare e ricevere tangenti. Quest’anno ricorre il trentennale della sua nascita e il territorio è frequentato non solo dagli agricoltori ma anche da cittadini che vogliono beneficiare della natura che il luogo offre. Il nome PARCO DEL ROCCOLO potrebbe rappresentare una contraddizione poiché il “Roccolo” era una postazione di caccia ma è stato scelto apposta per non dimenticare la sua storia. Marino Bottini evidenziava che in questi trent’anni non ha visto un cambio di passo e ha sottolineato che la caccia, in questo territorio, esiste ancora, luogo nel quale non dovrebbe trovare alloggio.

Davide Spirito, Assessore all’Ambiente del Comune di Canegrate, ha spiegato quali sono gli organi di gestione del parco. Il PLIS comprende i Comuni di Arluno, Busto Garolfo, Canegrate, Casorezzo, Nerviano e Parabiago. Dal 01 gennaio 2019 il Comune di Canegrate è il capofila. Gli organi di gestione del parco sono: il Comitato di Coordinamento, composto dai Sindaci dei Comuni o loro delegati; l’Ufficio di Direzione del Parco presso il Comune capofila; il Comitato Consultivo, composto da rappresentanti dei Comuni, Associazioni agricole, ambientali e venatorie. La superficie è per la maggior parte agricola (77%), il 13% è area boscata e l’8% è area antropizzata. La presenza di diversi tipi di habitat (agricolo-forestale-aree umide) favorisce la presenza di molte specie animali, contribuendo a mantenere un discreto livello di biodiversità per l’intero territorio. L’Ufficio di Direzione del PLIS è impegnato nella gestione dello stesso avvalendosi della collaborazione delle G.E.V. e delle realtà associative del territorio. Promuove l’educazione ambientale, con particolare attenzione alle scuole.

Il futuro del Plis del Roccolo è strettamente legato alla volontà politica degli Amministratori dei Comuni del Plis stesso e alle conseguenti azioni che a livello tecnico- amministrativo vengono attuate dall’Ufficio di Direzione. Si intende proseguire in maniera attenta e puntuale in tutte le attività caratteristiche del parco e proseguire nell’azione di difesa del territorio, accelerare nel processo di riapertura del laghetto cantone. Si auspica ad un aggiornamento del regolamento di gestione del parco, ormai datato, a lavorare in stretta sinergia con tutti i soggetti del territorio, a mantenere alta l’attenzione ai vari bandi promossi dagli enti finanziatori e partecipare a quelli affini agli obiettivi condivisi dal comitato dei sindaci, a migliorare ulteriormente il P.P.I., favorendo la condivisione tra tutti i comuni, affinché lo stesso sia uno strumento unitario, ad una volontà politica di credere nel PLIS e operare di conseguenza in maniera unitaria perché da soli si va più veloci ma insieme si va più lontano. Filippo Scacchi di Legambiente Lombardia ha presentato il Progetto LOT – The Landscape of Tomorrow che mira al recupero e alla manutenzione del paesaggio rurale agendo su elementi agro-ecologici del territorio, quali aree umide, canali, siepi, filari e prati non sfalciati; oltre a migliorare la gestione del patrimonio arboreo e arbustivo esistente. Per farlo si punta su una formazione volontaria specifica per gli agricoltori locali e un corso di formazione per tecnici comunali e professionisti della gestione del verde, ma anche facilitando inserimenti lavorativi di persone fragili e vulnerabili, e favorendo opportunità di riqualificazione professionale. Il progetto durerà 3 anni, da marzo 2024 a marzo 2027, e vedrà la creazione di nuove zone umide e pozze di abbeverata per animali selvatici all’interno del PLIS del Parco del Roccolo, oltre alla creazione e condivisione di nuovi protocolli di gestione dei filari e dei canali terziari.

Capofila del progetto è Legambiente Lombardia, i partner sono Parco del Roccolo e Passi e Crinali Aps. Oltre al Parco del Roccolo sarà coinvolto il Parco dei Fontanili a Rho nel Plis Basso Olona. Oltre ad attività di sensibilizzazione e informazione rivolte alla cittadinanza, alle famiglie e alle scuole del territorio. Il progetto mira a coinvolgere le aziende agricole e gli agricoltori del Parco del Roccolo; nell’ottica di migliorare e diminuire l’utilizzo di acqua e di ridurre l’impatto della manutenzione e del diserbo nella gestione dei canali terziari. Attraverso sperimentazioni in piccole aree pilota si stileranno dei protocolli da seguire in futuro. Infine, verrà effettuato un monitoraggio naturalistico pre e post operam, per valutare gli impatti che il progetto avrà sulla fauna e sulla vegetazione locale, in particolar modo per le aree
interessate dalla creazione delle zone umide, oltre alle aree pilota di sperimentazione dei nuovi protocolli di gestione delle acque e di siepi e filari.

Sergio Parini Assessore Ambiente Comune di Nerviano ha parlato del Parco dei Mulini che ha caratteristiche diverse da quello del Roccolo. Il Parco dei Mulini si colloca in una delle aree più urbanizzate della città metropolitana di Milano; in particolare interessa un territorio lasciato libero dalla crescita del sistema insediativo dei Comuni di Parabiago, Canegrate, S. Vittore Olona,
Legnano e Nerviano. Il Parco garantisce una continuità del sistema ecologico nord – sud lungo il fiume Olona e est-ovest lungo il canale Villoresi. Il Parco dei Mulini è caratterizzato dalla presenza di prati irrigui, aree naturalistiche, mulini, edifici rurali, storici e religiosi e alcune aree pubbliche. Riconosciuto dalla Città Metropolitana di Milano nel 2008, è gestito tramite una convenzione tra i Comuni interessati con Capo convenzione il Comune di Parabiago. Nel 2011 si aggrega Nerviano. La gente della valle Olona è coinvolta nella qualificazione del paesaggio fluviale. Attraverso la riscoperta e la valorizzazione del patrimonio comune, negli anni sono stati ideati, condivisi e realizzati alcuni progetti; sono piccoli passi perché l’Olona, il fiume “invisibile”, torni ad essere quel fiume di civiltà, cultura e natura che per millenni è stato il perno dello sviluppo di questo territorio, ricomponendo intorno al suo corso una nuova città abitabile.

Il 6 giugno 2013 è stato sottoscritto il Patto per il fiume Olona che contiene obiettivi di sistema per tutto il Parco dei Mulini per la riqualificazione dell’area protetta. Questo è uno degli strumenti di pianificazione che costituiscono il programma pluriennale degli interventi del PLIS Parco dei Mulini. Molti di questi progetti del Parco sono stati realizzati. Durante la pandemia l’affluenza nel parco è aumentata mentre recentemente è stato evidenziato un calo nella frequentazione. Solo in concomitanza di eventi, come ad esempio il Mulino Day di domenica scorsa, stimola i cittadini a trovare beneficio in questi luoghi. I lavori per le opere di laminazione fiume Olona in San Vittore Olona e Parabiago sono iniziati nel 2022 e sono in corso di completamento. Si pensa di finire fine 2024 e nel 2025. A causa di questi lavori il territorio ha subito una trasformazione rendendo meno agibile la fruizione nel parco stesso. L’attenzione è sempre rivolta a migliorare la qualità delle acque, assicurare una efficace protezione del territorio, migliorarne la fruibilità, la conoscenza e la naturalità, sostenere l’agricoltura. Sergio Parini ha concluso il suo intervento dicendo che il Parco dei Mulini, per la sua conformazione, è complementare al Parco del Roccolo e sarebbe auspicabile una possibile unione dei due PLIS per lavorare in maniera più snella e condivisa in futuro. Barbara Meggetto, Presidente di Legambiente Lombardia, ha concluso la serata con il suo intervento sottolineando che i parchi rappresentano una boccata di ossigeno per tutti noi e dove possiamo ammirare la natura e godere dei suoi benefici. Gli ostacoli sono molti anche a livello regionale, come ad esempio alla brughiera di Malpensa, dove 44 ettari di brughiera si vorrebbero sacrificare per far posto all’espansione dell’area cargo dell’aeroporto di Malpensa. Tuttavia, bisogna impegnarsi sempre nella salvaguardia dell’ambiente non solo per impedire l’urbanizzazione di aree verdi ma soprattutto per contrastare il cambiamento climatico inarrestabile. Ha concluso lanciando una provocazione al Parco del Roccolo e al Parco dei Mulini: Un futuro insieme è possibile? Perché no?

Circoli LegambienteArluno, Canegrate, Nerviano e Parabiago

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Pubblicato il 25 Maggio 2024
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