Un tuffo negli anni ’80 e ’90: la festa amarcord degli amici della Canazza di Legnano
Oltre 60 amici di vecchia data si sono ritrovati nel salone del bar dell'oratorio San Pietro per ricordare "I migliori anni della loro vita" tra ricordi ed emozioni
Emozione, appartenenza, musica e tanta voglia di stare insieme hanno riempito nel weekend il salone del bar dell’oratorio della Canazza, dove oltre sessanta persone si sono ritrovate per un nuovo incontro “amarcord” dedicato agli amici dell’oratorio San Pietro, chiamati anche “quelli del centro”. Un’iniziativa nata dal cuore, per rivivere quegli anni ’80 e ’90 in cui la lo spazio parrocchiale, con l’oratorio e le sue attività sportive, era un vero punto di riferimento per il quartiere: un luogo di aggregazione, ma soprattutto di amicizia.
Negli anni ’80 e ’90 l’oratorio della Canazza era considerato il centro del quartiere: partite, tornei, campeggi, serate, c’era sempre un modo per stare bene insieme. «Erano tempi in cui bastava poco per divertirsi – racconta Roberto, tra i promotori della serata –, bastava una chitarra, una risata, un semplice gioco e quella voglia di condividere che ci ha uniti per sempre».
Dopo un primo incontro lo scorso marzo, il gruppo si è ritrovato ancora una volta nel salone del bar dell’oratorio, grazie alla disponibilità di don Stefano, che ha accolto con entusiasmo l’iniziativa. Ognuno ha portato qualcosa da mangiare ed è bastato poco per accendere la festa, che ha richiamato anche vecchi amici ormai residenti in altre regioni d’Italia – come le Marche, il Piemonte e la Liguria – e persino dalla Germania.

Tra i momenti più toccanti della serata, la proiezione delle fotografie di ieri e di oggi: chi era presente si è messo vicino alle immagini nelle stesse “pose”, per fare vedere il cambiamento dopo tanti anni, e ad ogni immagine che mostrava una persona che oggi non c’è più, è partito spontaneo un applauso commosso e sincero, segno di un legame che va oltre il tempo e la distanza.
Come colonna sonora è stata scelta una playlist con le canzoni simbolo dell’epoca, cantate anche al karaoke e suonate dal vivo con le chitarre, come da tradizione. Non poteva mancare nemmeno la classica grolla dell’amicizia per stare insieme come una volta. Alcuni amici sono rimasti insieme a parlare fino all’alba: «È stato come se non ci fossimo mai lasciati – racconta Roberto –. Nonostante il tempo passato, il cordone ombelicale che ci lega non si è mai spezzato. Ogni volta che ci ritroviamo, è come se fosse ieri: gli anni non hanno cambiato la nostra eterna amicizia, che c’era e rimane, come “augurio” per le generazioni dopo di noi».

Il giorno successivo, i social si sono riempiti di fotografie e commenti pieni di nostalgia ed emozioni. «È stato bello – aggiunge l’organizzatore – vedere come tutti volessero condividere con il mondo ciò che abbiamo vissuto. È un modo per trasmettere ai nostri figli il valore dell’amicizia e del senso di appartenenza, di quei momenti semplici ma irripetibili che ci hanno fatto crescere, quei valori che oggi sembrano essere entrati in crisi».
Ringraziamenti
«Un ringraziamento speciale – conclude Roberto – da parte di tutti va a don Stefano, don Alessandro e alla Diaconia delle Parrocchie Oltre Sempione per aver concesso la location e sostenuto con calore l’iniziativa.
Un pensiero riconoscente anche a Gigi, Fausto, Damiano, Roberta, Mina e a tutti coloro che, con entusiasmo e impegno, hanno contribuito a rendere possibile il raduno». E non finisce qui: il gruppo sta già organizzando una grigliata di primavera, per continuare questa tradizione che unisce generazioni e ricordi. «Ci troveremo ancora al centro – dice Roberto sorridendo – proprio come allora. Perché la Canazza è più di un quartiere».













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