A. insegna all’Ic Via dei Salici di Legnano e ha un fratello di 19 anni con un disturbo dello spetto autistico ad alto funzionamento. Parla ma ha difficoltà nel relazionarsi, soprattutto in presenza di tante persone. Questo non gli ha impedito di iscriversi all’università e di frequentare la facoltà di biologia. In occasione della Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, l’insegnante ha portato la sua testimonianza di maestra e di sorella maggiore.

L’abbiamo intervistata (in pagina i podcast di Radio Bull Aut, presente all’evento) mentre in piazza Trento e Trieste era in corso una festa tutta blu, il colore scelto per questa giornata, con bambini e famiglie coinvolti in laboratori e attività per sensibilizzare soprattutto gli adulti sulla bellezza della diversità.

«Prenderne consapevolezza è già un grande passo avanti – ci dice la maestra -, anche nella mia esperienza da insegnante mi sono resa conto di quanta fatica ancora si fa ad accettare che il proprio figlio o la propria figlia possa entrare in questo mondo così diverso, ma altrettanto bello: posso garantirlo. I bambini autistici ci sono, sono tanti e stanno aumentando: la loro presenza si sente molto. Questo è positivo e bellissimo, perchè i loro compagni quando saranno grandi avranno già una consapevolezza molto forte della diversità e di tutto quello che la circonda».

Quella consapevolezza che oggi ancora manca tra gli adulti: «Il bello di questa iniziativa – sottolinea l’insegnante – è che è stata organizzata al di fuori della scuola. Nelle nostre classi c’è già la consapevolezza e mi auguro che quando terminerà il percorso scolastico un bimbo con lo spettro autistico troverà una società pronta ad accoglierlo; in questo momento non lo è ancora. Per questo il messaggio di questa giornata va trasmesso molto più agli adulti che ai bambini. È giunto il momento di accettare chi è diverso, perché persone come mio fratello sono meravigliose, con un semplice gesto o con una parola, sanno dare tantissimo amore». 

Ed è quell’amore che bisogna restituire: «Il consiglio che posso dare – conclude la maestra – è di dare tanto amore e solidarietà a chi fa parte di questo mondo speciale, di fargli capire che noi siamo lì per loro e che in questa società sono accolti e stanno bene».
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Anche la mamma di Davide si è raccontata ai microfoni di Radio Bull Aut

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