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“Pane Quotidiano”, due legnanesi a capo della Onlus che distribuisce a Milano 4mila pasti al giorno

Pier Maria Ferrario presidente della Fondazione e il fratello Maurizio, amministratore, due volontari di Legnano in trasferta con la più importante forma di solidarietà milanese

pane quotidiano

Fondato nel 1898, “Pane Quotidiano”, onlus che ogni giorno distribuisce a Milano generi alimentari a chiunque esse siano senza necessità di presentare alcun documento, nel terzo secolo della sua storia ha un presidente legnanese, Pier Maria Ferrario. (In copertina lo scatto con il quale Oliviero Toscani ha immortalato la sua immagine della Onlus )

Discreto, schivo a qualsiasi forma di visibilità, di poche parole, Ferrario è a capo della Fondazione che gestisce la onlus. Cinque componenti il cda, tra questi Maurizio Ferrario, fratello di “Mimmo” e conosciuto per la sua storica appartenenza alla Folgore Legnano, squadra di calcio di cui è anche presidente.

Pier Maria Ferrario

Due legnanesi, quindi, al vertice di un ente (quest’anno celebra 125 anni) tra i più importanti, conosciuti e apprezzati a Milano per spirito di solidarietà e umanità. Ma perchè questo volontario da… trasferta? «Non esiste un perchè – la risposta -. Quando siamo entrati in contatto con questa realtà, oltre vent’anni fa, siamo rimasti colpiti dall’atteggiamento degli ospiti e dallo spirito di collaborazione dei volontari. E’ stato qualcosa che qui hanno provato in tanti tra coloro che, avvicinati una volta, non hanno più saputo staccarsi».

Oggi, “Pane Quotidiano”, una organizzazione laica (Pier Maria lo afferma con orgoglio, così come il fatto di non aver mai seguito questa o quella corrente politica),  supera anche i 2mila sacchetti giornalieri consegnati a chiunque si presenta rispettivamente nei centri di distribuzione di viale Toscana e di viale Monza. Sono una decina i dipendenti e 230 i volontari che, a turno, ogni giorno si occupano della distribuzione, del magazzino, della amministrazione, gestendo anche il deposito di Settimo Milanese, dove sono tre le celle frigorifere e due i capannoni in cui si trovano bancali carichi di ogni genere di alimenti.

«Le donazioni sia in materiale, sia in denaro – spiega il presidente Pier Maria – arrivano senza alcuna forma di richiamo da parte nostra. Abbiamo un continuo rifornimento, grazie a un lavoro di rapporti che in questi anni non si è mai fermato. Quando sono arrivato, non avevamo il necessario per fare rifornimento all’unico camioncino che avevamo. Oggi, abbiamo un parco automezzi che ci consente di ricevere ogni giorno donazioni che assicurano costante e continuo aiuto a questa gente. Il nostro bilancio è paragonabile a quello di una azienda di assoluto spessore nazionale. E questo senza ricevere alcun finanziamento. Il Comune di Milano, a Natale, non ci regala nemmeno il panettone!», la battuta del presidente mentre Maurizio controlla i conti della giornata.

pane quotidiano

«Questo – indica Ferrario su un tabulato – è il resoconto delle ultime donazioni. A me fanno effetto soprattutto le piccole cifre. Quelle di 10, 20 euro. Non sono poche. Segnale di quanta bontà circoli ancora tra la gente. E’ questo il segno più importante per chi, come noi, ogni giorno si dedica a questa forma di volontariato. E poi ci sono i lasciti testamentari, le aziende della grande distribuzione che ci fanno avere interi bancali di prodotti. Un movimento inarrestabile, come lo è quello della gente qui fuori in coda sul marciapiede. Così, a sensazione, siamo passati da un solo 10 per cento di italiani a un abbondante trenta per cento. Adulti, ma anche minori. Noi non chiediamo alcun documento. Le autorità a volte ci invitano a qualche controllo, ma non fa parte del nostro comportamento. Qui tutti indistintamente hanno diritto ad essere assistiti».

Chiude il presidente: «Nella mia vita ho fatto un po’ di tutto. Sono stato un assicuratore, un manager, ma ho fatto anche lavori più umili. Il mio orgoglio è aver elevato sempre il valore di quello che ho intrapreso. Così ho fatto anche con Pane Quotidiano e sono felice per tutta questa gente. Non vado da nessun parte, se non per giocare a golf e a caccia, e solo là dove posso portare a casa qualcosa per la Fondazione».

I fratelli Ferrario ci lasciano sotto la scritta che da 125 anni esprime il motto di Pane Quotidiano: “Sorella, fratello, nessuno qui ti domanderà chi sei, né perché hai bisogno, né quali sono le tue opinioni”. 

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 31 Agosto 2023
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