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Daniela Laffusa (Lega): “Porterò in Regione la voce dell’Alto Milanese”

Daniela Laffusa è candidata alle elezioni regionali del 12 e 13 febbraio nella lista Lega Salvini Premier, nella circoscrizione di Milano

Daniela Laffusa è candidata alle elezioni regionali del 12 e 13 febbraio nella lista Lega Salvini Premier, nella circoscrizione di Milano. Legnanese da sempre, insegnante di sostegno alla scuola primaria e imprenditrice, classe 1973, è consigliera comunale di opposizione e vicepresidente del consiglio comunale di Legnano. Militante della Lega dal 2017, ha ricoperto il ruolo di assessore allo sport e politiche giovanili giovanile a Legnano, e attualmente è membro del dipartimento delle autonomie differenziate di Anci Lombardia.

È al primo tentativo di arrivare in consiglio regionale: «Mi candido in Regione – spiega – perché conosco molto bene il territorio in cui vivo e la mia gente, che intendo rappresentare». Sicurezza, impresa e sociale, sono i temi che le stanno più a cuore: «In un momento in cui c’è molta disaffezione nei confronti della politica – sottolinea Laffusa -, è importante ripartire dal territorio e fare sentire la voce dei cittadini in una situazione di grande difficoltà economica. È giusto che i cittadini abbiamo in Regione una persona raggiungibile che possa attuare interventi incisivi per migliorare la qualità di vita di tutti»

Per quanto riguarda bandi e finanziamenti, su cosa punterebbe per il territorio dell’Alto Milanese? Quali sono le maggiori esigenze?

«Punterei sulla rigenerazione urbana dei tanti edifici che non vengono presi in considerazione dalle amministrazioni comunali, per realizzare alloggi di Edilizia Residenziale Popolare e rispondere al grandissimo problema dell’emergenza abitativa esplosa anche sul nostro territorio. L’esempio più evidente è quello dell’Ecomostro di viale Cadorna a Legnano: lo acquisterei all’asta e lo riqualificherei per realizzare case Erp. Attraverso i soldi del PNRR punterei poi alla creazione di corsi professionali post diploma (Its ndr) per andare così  a colmare il gap tra le richieste di personale specializzato da parte delle aziende e le offerte di lavoro».

Qual è il ruolo che secondo lei dovrebbe avere l’Alto Milanese all’interno della Regione?

«L’Alto Milanese è un territorio molto importante, con un’alta densità abitativa, e all’interno della Regione deve avere un ruolo di spicco: ci sono tante risorse e potenzialità da sviluppare ed è per questo che è importante eleggere un rappresentante del territorio. Abbiamo tradizioni ed eccellenze nazionali e internazionali, come il Palio, la Coppa Bernocchi, la Cinque Mulini, che meritano di essere essere valorizzate: l’Alto Milanese deve prendersi il ruolo che gli spetta». L’Alto Milanese deve essere riconosciuto come interlocutore Istituzionale di Città Metropolitana per fare in modo che abbia un ruolo attivo soprattutto in tutto quello che verrà realizzato in Expo-Mind di Rho. In quest’area si aprirà un mondo di opportunità di cui l’Alto Milanese, ricoprendo un ruolo attivo, dovrà beneficiare». Daniela Laffusa

Cosa potrebbe fare la Regione per valorizzare il Palio di Legnano?

«Per valorizzare il Palio, Regione Lombardia potrebbe intervenire con un finanziamento importante, sostenendo la Fondazione Palio nel realizzare l’arena rimovibile all’Isola del Castello, collocazione ideale per la manifestazione. Per farlo occorre un finanziamento di 2milioni di euro: il Palio è un’eccellenza e merita di essere sostenuto. Con questa operazione andremmo a sgravare il Legnano Calcio, un’altra istituzione per la nostra città, da tutti quei problemi legati all’utilizzo dello stadio e andremmo a generare un forte indotto economico e turistico per dare slancio al nostro territorio. L’arena verrebbe utilizzata non solo per il Palio ma anche per altri eventi che verrebbero così valorizzati».

Nella sanità la Regione gioca un ruolo chiave. Come intervenire per ridurre le liste di attesa? Per quanto riguarda la carenza di medici di base e di personale in generale, cosa può fare la Regione? Che ruolo potranno avere le case di comunità in tutte queste problematiche?

«Regione Lombardia può intervenire sulla sanità attraverso i fondi del PNRR (1 miliardo e 200 milioni di euro, ndr). Per quanto riguarda i medici di base c’è stato un errore di programmazione a partire dal 2011 da parte del Governo centrale, soprattutto per quanto riguarda le specializzazioni, che ha portato a questa situazione. Se Regione Lombardia avesse già l’autonomia potrebbe intervenire in modo più incisivo: l’autonomia è una via verso la responsabilità. Per diminuire le liste di attese è però fin da subito possibile intervenire attraverso il potenziamento della domiciliarizzazione dei servizi integrati e la presa in carico complessiva del paziente, sia a livello sanitario che sociale, anche con l’aiuto dei servizi comunali. Bisogna poi aumentare i servizi disponibili mediante la collaborazione di pubblico e privato. Occorre inoltre rivedere il sistema tariffario e la contrattazione con i privati, chiedendo volumi di prestazioni in funzione degli effettivi bisogni del territorio: questi servizi privati devono essere erogati in tempi adeguati. Oltre ai call center, bisogna studiare app per la prenotazione delle visite: Regione Lombardia ha inoltre previsto l’assunzione di figure amministrative per sgravare i medici dalla burocrazia e aiutare l’utente a non rimanere solo. Sicuramente, infine, un aiuto arriverà dallo sviluppo delle Case di Comunità, al cui interno ci saranno team multidisciplinari che lavoreranno  in stretta collaborazione con gli specialisti dell’ospedale. Questo permetterà anche di sgravare il lavoro dei pronto soccorso».

Qual è la sua proposta per rendere più efficiente il sistema di trasporti in Lombardia. Come intende intervenire per limitare i disagi dei pendolari alle prese quasi quotidianamente con ritardi e guasti?

«Regione Lombardia ha investito due miliardi per 220 nuovi treni: attualmente 70 di questi sono già sulle rotaie per limitare ritardi e disservizi. Ricordo poi, per quanto riguarda i guasti, che la rete ferroviaria non è di proprietà di Regione Lombardia, ma di di RFI: confidiamo nel Ministro Salvini, affinchè possa sbloccare l’investimento di 14 miliardi di RFI, fermo dal 2019, per ammodernare le infrastrutture ferroviarie. Assolutamente da potenziare è il trasporto pubblico su gomma per avere, ad esempio, più bus in direzione Milano sull’autostrada A8. Occorre infine agevolare e sostenere una mobilità che consenta alle persone più fragili e anziane di accedere facilmente ad alcuni servizi base, come le visite specialistiche. Questo anche attraverso l’aiuto del Terzo Settore e le associazioni di volontariato».

Quali sono le sue proposte in tema di ambiente e in particolare per contrastare l’inquinamento del fiume Olona?

«Per la salvaguardia del fiume mi rifaccio alle istanze degli Amici dell’Olona e le condivido. Bisogna assicurare un pronto accertamento dei fenomeni di inquinamento mediante il tempestivo intervento di agenti di Polizia Giudiziaria e potenziare Arpa, dotandola di personale e risorse per provvedere con efficaci indagini. In questo modo sarà possibile individuare le fonti e i responsabili dell’inquinamento, e agire per via legali. Altrettanto importanti sono la salvaguardia degli habitat di biodiversità presenti sul fiume, nelle sue sponde e nelle aree vicine e l’intervento sulle aree dismesse per la rimozione di rifiuti che potrebbero andare a finire nell’Olona. Punterei poi su una massiva campagna di educazione ambientale nelle scuole, a partire già dalla scuola materna».

Redazione
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Pubblicato il 06 Febbraio 2023
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