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Piscina di Legnano “in apnea” per caro bollette e problemi strutturali, le opposizioni: «Troppo immobilismo»

Lega e lista Toia durante l'ultima seduta del consiglio comunale di Legnano hanno stigmatizzato l'«immobilismo» dell'amministrazione sulla piscina

Consiglio comunale Lorenzo Radice

Il caro bollette rischia di dare il colpo di grazia alla piscina di Legnano. Prova ne sia che l’esplosione dei costi energetici nelle scorse settimane ha costretto ad abbassare metaforicamente la saracinesca sulla vasca olimpionica lasciando aperta solo quella da 25 metri coperta, mettendo ancora più in salita una situazione già compromessa non solamente a causa del calo di utenti legato alla pandemia, ma anche per le condizioni strutturali dell’impianto natatorio, alle prese negli ultimi anni con crolli, guasti e progetti di riqualificazione rimasti – almeno per ora – nel cassetto.

La situazione della piscina che dal 2002 è intitolata alla memoria di Ferdinando Villa, che dalla campagna elettorale in poi è rimasta quasi costantemente al centro del dibattito politico, è di nuovo finita tra i banchi del consiglio comunale di Legnano mercoledì 23 febbraio, quando Lega e lista Toia con un poker di interrogazioni hanno chiesto spiegazioni rispetto alle strategie allo studio dell’amministrazione per permettere all’impianto di cambiare passo «visto che la soluzione non può essere ridistribuire corsi ed orari riducendo gli spazi non tenendo così conto che viviamo ancora in una situazione di emergenza sanitaria», chiedendo conto anche dei motivi per cui «ancora non è stata presa in considerazione la possibilità di ristrutturare l’intera struttura visto i notevoli problemi che presenta da anni». Non solo. Le opposizioni hanno virtualmente messo sul banco degli imputati le prospettive di Palazzo Malinverni rispetto al futuro dell’impianto e la mancata convocazione di un tavolo tecnico che coinvolga anche le minoranze consiliari.

«Senza negare che la piscina ha dei problemi strutturali che devono essere risolti e che ne limitano anche la fruibilità – ha spiegato in aula consiliare l’assessore allo sport Guido Bragato -, i due fattori fondamentali che incidono sulla situazione sono il calo di utenti che ha interessato tutte le piscine negli ultimi due anni a causa della pandemia e l’esplosione dei costi energetici, che si fanno sentire ancora di più per la tensostruttura che copre la vasca da 50 metri a Legnano, che aveva già dei costi particolarmente gravosi diventati ora insostenibili. La soluzione di ridistribuire corsi e orari è per forza una soluzione temporanea, ma in questo momento era una scelta obbligata e ringrazio le società sportive che hanno compreso la necessità di operare questa scelta e si sono adattate. Appena sarà possibile, probabilmente intorno alla metà di maggio, la vasca olimpionica sarà riaperta per riavere a disposizione tutto lo spazio».

E se la prospettiva a lungo termine rimane quella da sempre sposata dalla giunta attualmente al timone della città, ovvero una partnership pubblico-privato per la riqualificazione e la futura gestione dell’impianto, a breve termine la strada intrapresa dall’amministrazione è quella di confrontarsi con le società – come già fatto in questo momento critico pur senza convocare un tavolo tecnico vero e proprio che avrebbe richiesto «tempi troppo lunghi» – per la prossima stagione autunnale-invernale entro l’inizio dell’estate e di continuare ad incrementare i contributi sociali per l’attività natatoria. Contributi che negli anni dieci anni sono già lievitati da 80mila a 150mila euro e nel prossimo bilancio aumenteranno ancora, anche se il surplus di risorse «in questa fase non permette di calmierare ulteriormente la tariffe ma solo di non alzarle ulteriormente», senza sbloccare di fatto il problema di sostenibilità dell’impianto.

piscina legnano

Soluzioni che però non hanno convinto Lega e lista Toia. «Le risposte dell’assessore rappresentano l’immobilismo dell’amministrazione – ha sottolineato la consigliera del Carroccio Daniela Laffusa -. L’assessore dice che si sta cercando di trovare un privato per una partnership, di fatto non si sta facendo nulla, anzi quando l’amministrazione si è insediata si è permessa di stralciare i tre milioni che il commissario aveva allocato per la ristrutturazione della piscina Villa: già questo la dice lunga su quanto stia a cuore questa struttura. Di soldi l’amministrazione in questo anno e mezzo ne ha davvero sperperati tanti: non c’è proprio la capacità di capire quali sono i problemi che vanno risolti subito e quelli che invece possono essere messi in coda, non c’è nessun tipo di lungimiranza e di programmazione»

«Appena insediata questa amministrazione c’era un progetto da tre milioni pronto ed erano già state accantonate le risorse: si poteva partire subito ma non è stato fatto – le ha fatto eco Francesco Toia, capogruppo della civica che alle ultime amministrative ha fatto parte della coalizione di centrodestra -. Si è preferito utilizzare le risorse per il centro civico a San Paolo, per la bicipolitana, per dare incarichi milionari ad aziende consortili del territorio. Un momento storico in cui i comuni vengono coperti di soldi come questo non c’è mai stato, quindi i soldi ci sono. Il calo di utenti e l’esplosione dei costi energetici non è solo la piscina di Legnano ad averli, eppure ci sono tante piscina che non hanno mai chiuso nemmeno durante la pandemia. Non è vero che gli atleti sono andati via dalla piscina: li state facendo scappare, spegnendo lo spirito e l’animo delle società. Le proposte private ci sono, ma anche in questo caso li state facendo scappare via. Il contributo sociale serve in ultima istanza, quando ci sono gli spazi acqua, se non ci sono non serve a niente il contributo sociale. La cosa ancora più grave è il tavolo di lavoro: bisogna provare a fare le cose, non è una risposta che sia difficile».

«La parola agonia è la più adatta – ha concluso Carolina Toia, capogruppo della Lega, stigmatizzando l’uscita dall’aula del sindaco durante la discussione -: in queste settimane, ma anche in questi ultimi giorni, siamo stati contatti da più persone legate al mondo natatorio e a questo impianto che si sentono letteralmente abbandonate. Che questa giunta non abbia così a cuore lo sport e in particolare la piscina è cosa ormai nota, però considerato il momento emergenziale bisogna cercare di reagire per affrontare questa situazione che sta letteralmente degenerando e sfuggendo di mano a tutti».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 24 Febbraio 2022
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