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Il giorno e la storia – Tre legnanesi in un lager, divise a brandelli e zoccoli ai piedi

Dal diario di prigionia: il viaggio e l'incontro nel lager con i legnanesi

Il giorno e la storia, mese di dicembre

15 dicembre 1943 – Arrivano tre legnanesi, divise a brandelli e zoccoli ai piedi
In seguito all’armistizio dell’8 settembre 1943 «gli Ufficiali tedeschi – scrive l’IMI legnanese Giuseppe Biscardini (1910-1987) nel suo diario di prigionia – ci radunano e avanzano delle proposte: combattere al loro fianco oppure lavorare per loro. Caso contrario: la fame nei Lager. La nostra scelta è già fatta: nessuna collaborazione con i tedeschi».

Biscardini diviene perciò un Internato Militare Italiano, deportato in Germania nel lager Stalag 328 di Tarnopol, poi Stalag 366 di Siedlce, dal 28 marzo ‘44 nel lager per ufficiali Offlag XB di Sandbostele dal 30 gennaio ‘45 nell’Offlag 83 di Wietzendorf, questi ultimi due insieme a Giovannino Guareschi, il “papà” di Peppone e don Camillo.

Dal diario di prigionia: il viaggio.
«10 ottobre 1943. Alle 18 ci riportano allo scalo-merci ferroviario, questa volta in autobus. Saliamo su antiquate carrozze malridotte.
12 ottobre 1943. Il treno riparte dirigendosi verso nord. Sono state sostituite le carrozze con carri bestiame.
20 ottobre 1943. Si prevedeva un viaggio di due o tre giorni, invece sono già 10 giorni che siamo su questi orrendi vagoni, senza servizi e senza acqua. Facciamo tutti i nostri bisogni in un angolo, la puzza è indescrivibile. La scorta dei soldati tedeschi è violenta e ingiuriosa. Ogni due giorni il treno si ferma e ci danno i viveri: un pezzo di sgradevole salame con un po’ di pane. Niente da bere.
Questo maledetto treno oggi fa una sosta: ci fanno fare i nostri bisogni, con una sentinella ogni tre o quattro prigionieri, che ci osserva e che punta minacciosa il fucile verso di noi.
Il primo freddo e la nebbia l’abbiamo abbiamo incontrati a Saarbrucken, appena siamo entrati in territorio tedesco e ci hanno accompagnati per buona parte del viaggio. Dai finestrini, coperti di filo spinato, siamo riusciti ad intravedere le città di Francoforte, Norimberga, Breslavia, Cracovia e Leopoli.»

L’incontro nel lager con i legnanesi.
«15 dicembre 1943. Da diversi giorni siamo senza notizie. Arrivano dei convogli e nuovi compagni vengono soffocati dalle nostre domande. Vogliamo sapere cosa avviene nel mondo. Ma anche loro sanno dire ben poco.
Oggi sono arrivati, provenienti da altri campi, alcuni prigionieri, miei concittadini di Legnano: il Ten. Abbondio Pensotti, il S.Ten. Latino Longoni e il Ten. Pippo Cappone. Le loro divise sono a brandelli e ai piedi hanno degli zoccoli. Sono emaciati e laceri. Ci priviamo di qualche indumento per aiutarli.»

Renata Pasquetto

Disegno di Guareschi. Tratto da http://www.analisiqualitativa.com/magma/1601/article_08.htm – A. Coppola, Tenuta invernale (foto scansionata dal volume Moresco A., 2000, Immagini- testimonianze dai campi di internamento, Edizioni ANRP)

FONTE: Giuseppe Biscardini, “Gefangenennummer: 42872. Diario di prigionia”, 1986, riedizione 2015 [richiedibile presso le Biblioteche del Consorzio Nord Ovest ad esempio a Legnano e Provincia Varese, ad esempio a Castellanza].

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Pubblicato il 15 Dicembre 2020
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