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Carolina Toia trova un nuovo posto alla biblioteca di Legnano: la soffitta

Ma la notizia non è tanto questo riposizionamento. E' piuttosto chi la sta relegando da priorità a progetto di secondo e forse anche terzo livello: la candidata sindaco del centrodestra, avv. Carolina Toia

Generico 2018

La nuova biblioteca va in soffitta. Ma la notizia non è tanto questo riposizionamento. La novità risiede piuttosto in chi la sta relegando da priorità a progetto di seconda e forse anche terza fascia: la candidata sindaco del centrodestra, avv. Carolina Toia, quella parte cioè dello schieramento politico che la “casa della cultura” l’ha sempre caldeggiata contro tutto e tutti. Una dimostrazione di carisma da parte di #mayorcarol nei confronti della coalizione.

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I rendering del nuovo Polo Culturale e biliotecario di Legnano. 4 di 12

Con questa mossa, è evidente che Carolina Toia ha tolto parecchio materiale di polemica e di contrarietà ai suoi avversari. Non fosse stato per un amarcord legato alla presenza in città dei rom, la sua prima uscita programmatica non avrebbe proprio destato alcuna occasione di perplessità.

Oggi, quando ormai quasi tutte le liste presentate hanno raccolto le firme necessarie per la loro autenticazione, soltanto la Sinistra – Legnano in Comune ha manifestato con un comunicato il suo giudizio sulla dichiarazione dell’avv. Toia (“ci riserveremo di contestualizzare maggiormente tale progetto. La pandemia di Covid ha orientato diversamente le priorità di Legnano e bisogna tenerne conto: questo non significa depennare la realizzazione di uno spazio culturale ma, a seguito di un’accorta verifica dei vincoli vigenti, vagliare nuovi percorsi progettuali”).

«Che il progetto sia stato abbandonato, se non abbiamo capito male, anche dai suoi padrini, non ci dispiace, salvo il rammarico per quei 300.000 euro dei cittadini legnanesi gettati al vento, anzi volati in Francia – scrive la candidata sindaco Lucia Bertolini -. Perché la nuova Biblioteca la vedremmo bene in un più ampio polo culturale negli edifici della ex Manifattura di Legnano recuperati ad uso pubblico, preservando nel contempo uno dei pochi insediamenti industriali storici non ancora rasi al suolo a beneficio del solito mix residenziale-commerciale. Quello che ci indigna è il metodo: prima, durante e dopo. Perché per noi la trasparenza non è un optional, i  cittadini non sono sudditi nè minus habentes e il loro voto non può mai essere considerato una cambiale in bianco».

Per la questione dell’accesso ad alcuni atti del progetto, sospeso durante la campagna elettorale, legittima la domanda che si pone la Sinistra – Legnano in Comune: «Quale pericoloso mistero si nasconderà mai in quelle carte che sembrano non interessare più a nessuno?».

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 12 Agosto 2020
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