RiParabiago “boccia” la variante al PGT: “Gestita in maniera pessima, serviva un discorso politico sulla città”
Dal quarto binario ai cambiamenti climatici, pioggia di critiche dalla civica riParabiago sulla variante al PGT approvata durante l'ultimo consiglio comunale
«La variante al PGT di Parabiago è stata gestita in maniera pessima». Pioggia di critiche sulla variante allo strumento urbanistico da parte della civica riParabiago, che dopo aver “bocciato” il documento in consiglio comunale punta il dito contro una serie di criticità che riguardano tanto il merito, quanto il metodo con cui è stato gestito il confronto.
«Parliamo del metodo: si è sostanzialmente azzerato il campo per la discussione politica su un documento così importante – sottolineano da riParabiago -. Si è scelta una tipologia di variante molto “leggera”, che non modificava il piano delle regole e dei servizi. Bisognava permettere una variante che consentisse di aprire un discorso politico sulla città. E lo dicevano anche vari tra i suggerimenti che sono arrivati dai cittadini e dalle parti sociali. I tempi sono stati affrettati nonostante la scadenza formale fosse il 25 novembre, quindi con un mese in più per il processo. La Commissione Lavori Pubblici ha avuto parte dei documenti il giorno stesso del consiglio comunale. Risulta che tutte le interlocuzioni con le parti sociali ed economiche, tra cui RFI, il Consorzio Villoresi, i distributori elettrici, le associazioni, le parrocchie, sono state inviate dal comune il 12 di agosto, con richiesta di risposta entro il 25 agosto, di fatto annullando la possibilità di interlocuzione proficua».
«Nel merito, come anche i tecnici che hanno seguito il PGT hanno sottolineato, la città affronta varie trasformazioni di cui tener conto negli strumenti urbanistici», aggiungono dalla civica. A partire dal «quadruplicamento ferroviario, il progetto che più condizionerà il nostro futuro, finora non attenzionato a sufficienza dall’amminstrazione», fino ai «nuovi insediamenti residenziali, con persone che fuoriescono da Milano e vivono in nuove aree residenziali» e la necessità di «rivedere il posizionamento delle aree a servizi, parchi giochi, aree verdi, zone di qualità urbana e vivibilità», come ad esempio nell’area di via Fermi, «al momento in disuso e che invece potrebbe divenire un parco per le nuove zone residenziali».
Poi i cambiamenti climatici: «Siamo al 52% di suolo urbanizzato a Parabiago e il verde è concentrato nei bellissimi e ampi parchi del Roccolo e dei Mulini, ma in città fa caldo e si creano isole di calore – proseguono da riParabiago -. Le mappe incluse nel PGT ci dicono che c’è una differenza di 5-6 gradi tra il tessuto urbano, più caldo, e le zone verso il parco e verso il Villoresi». E ancora «la riduzione della percezione di sicurezza nella città, su cui si deve agire con la qualità urbana». «Tra i suggerimenti raccolti dalla cittadinanza, ma non implementati vista la tipologia di variante scelta, ce n’è uno sul mantenimento dei fronti strada come elemento strategico per aumentare in tutte le zone la sicurezza percepita, i cosiddetti “occhi sulla strada”, ma anche un disegno più compatibile con la natura della nostra città, fatta di piccole attività, a contrasto di quella che molti chiamano la “brianzizzazione” delle città».
«Non solo noi abbiamo parere negativo sulla variante – concludono dalla civica -. Oltre ad associazioni come Legambiente, anche la Commissione Paesaggio di Parabiago, composta da tecnici, ha un parere neutro sulla variante, con un voto specifico negativo sull’area di trasformazione di viale Lombardia, via Adige e via Po, che porta una nuova area residenziale in territorio non urbanizzato e che passa in particolare da cinque a sei piani di edificio e, secondo la commissione, non si integra nel paesaggio A fronte di queste numerose osservazioni e anche di pareri negativi, la risposta della maggioranza in consiglio è stata il silenzio».










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