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Scontro tra maggioranza e centrodestra sulla sede della farmacia comunale di Rescaldina

Il centrodestra è tornato a proporre il trasferimento della farmacia in via Don Repetti, opzione già "bocciata" a più riprese dell'attuale maggioranza

farmacia comunale rescaldina

Trasferire la sede della farmacia comunale di Rescaldina da via Pineta ai locali di proprietà del comune in via Don Luigi Repetti. È questa la proposta che arriva dal centrodestra per «invertire l’attuale trend gestionale», analizzato durante l’ultima seduta del consiglio comunale e finito al centro dello scontro tra la maggioranza e il gruppo di opposizione.

«Analizzando il bilancio consuntivo e preventivo della farmacia si nota una diminuzione costante del fatturato – spiega a valle della seduta consiliare il consigliere del centrodestra Ambrogio Casati, che già aveva dato voce alle perplessità del gruppo in aula -: nel 2022 1.039.000 euro, nel 2023 1.009.000 euro, nel 2024, da bilancio previsionale, 86.000 euro. Di conseguenza anche l’utile scende dai 146.000 euro del 2022 ai 98.000 euro del 2023 e agli 88mila euro del bilancio previsionale per il 2024. Questo commercialmente parlando non è certo un segnale positivo, ma nessun rimedio è stato esposto dalla maggioranza per invertire il trend negativo. Se proprio vogliamo prenderla sul semi-serio, la diminuzione del fatturato della farmacia comunale è un segno positivo, perché vuol dire che la salute dei rescaldinesi migliora gradatamente».

«Nel bilancio previsionale 2025/26, poi, magicamente si prevede un aumento del fatturato e del relativo utile, non si sa in base a che cosa – prosegue Casati -. Per contro, nella gestione del servizio trasporti disabili/anziani nel 2023 si verifica un incremento notevole del “fatturato” ed una diminuzione consistente della perdita contabile, la qual cosa fa ben sperare. Ma solo per poco, perché nel 2024 l’amministratore unico in carica prevede già un risultato negativo pari acquello del 2022. Tutto questo denota una chiara mancanza di strategia gestionale da parte degli attuali amministratori di centrosinistra».

Da lì la proposta di spostare la farmacia comunale nei locali di via Don Luigi Repetti dove oggi hanno sede la Ciclofficina e il laboratorio “Ri-Circolo” («Ci piacerebbe sapere quanti copertoni di bicicletta sono stati sostituiti in un anno», si chiede Casati, che parla di un «chiaro esempio di mal-utilizzo dei beni pubblici»), che a valle della seduta consiliare ha incassato anche l’approvazione del candidato sindaco Mauro Tommaso De Candia. «Lo spostamento della farmacia potrebbe consentire un incremento della clientela, considerando anche che la via Don Luigi Repetti ritornerà a doppio senso di marcia, come più volte suggerito dal centrodestra, e che la location dispone di parecchi parcheggi per auto, contro i 3 o 4 di via Pineta, e potrebbe intercettare i potenziali clienti provenienti dalla valle Olona, sia in bicicletta che in auto».

La proposta, però, è già stata a più riprese “bocciata” in aula, dove anche durante l’ultima seduta non sono mancate schermaglie per l’assenza dell’amministratore unico in consiglio per la presentazione del bilancio consuntivo e preventivo dell’azienda multiservizi, sulle vicissitudini passate dell’ASMR e sui tempi di consegna della documentazione prima delle commissioni. «Sono cinque anni che torniamo sullo stesso argomento – aveva sottolineato l’assessore alla partita Gianluca Crugnola -. Avevamo chiesto dei pareri tecnici a chi ci lavora e la risposta è stata assolutamente netta e motivata a favore del mantenimento del servizio di farmacia all’interno dei locali di via Pineta: credo che chi vive tutti i giorni questa realtà e ha dimostrato di tenerci abbia anche il diritto di dire la propria e di essere tenuto in considerazione da chi amministra».

«Il primo anno in cui ci siamo trovati a discutere di questo argomento e avete sollevato questo problema, inoltre, abbiamo realizzato una simulazione relativa ai bacini di utenza in merito allo spostamento della farmacia in via don Luigi Repetti – ha aggiunto Crugnola – ed è stato dimostrato come lo spostamento avrebbe penalizzato ulteriormente e non avvantaggiato la farmacia: la farmacia comunale si trova nelle vicinanze immediate nella farmacia privata e spostarla ulteriormente a nord non toglierebbe di avere una farmacia privata nel proprio ambito di azione, ma allo stesso tempo allontanerebbe una fetta di cittadinanza dalla sede della farmacia».

«Abbiamo sempre interpretato l’azienda come uno strumento di integrazione socio-sanitaria, che certamente deve seguire alcune logiche anche commerciali – gli aveva fatto eco il vicesindaco Enrico Rudoni -. Quando si parla di trasporto socio-assistenziale interpretarlo e leggerlo in termini commerciali è una strategia che non condividiamo e non abbiamo mai condiviso, tant’è che il delta tra entrate e uscite denota una forte strategia da parte nostra, non una mancanza di strategia: la strategia è che i trasporti socio-assistenziali sono uno strumento di welfare, dove voi usate il termine perdita noi usiamo il termine doveroso investimento verso l’equità e la giustizia».

Considerazioni che peraltro già in quella sede non avevano convinto il centrodestra. «Noi poniamo il nostro focus di attenzione sulla farmacia non certo perché non siamo consapevoli della vocazione sociale dell’azienda – aveva replicato la capogruppo del centrodestra Mariangela Franchi -, tant’è che vi abbiamo interrogato sulla reale equità delle tariffe che avete stabilito per i trasporti, che ancora oggi ci sembrano eccessive. Penso che tutti conveniamo sul fatto che la farmacia, come tutte quelle del territorio nazionale, ha ormai cambiato vocazione da dispensatore di farmaci a dispensatore di salute, con l’attenzione alla diagnostica e alla possibilità di dare servizi a prezzi calmierati».

«Proprio per questa ragione – aveva concluso Franchi – siamo convinti che una struttura logistica di un certo tipo possa favorire lo scopo nuovo della farmacia: avvicinare un numero maggiore di cittadini perché si rechino in una struttura accogliente, che garantisca la privacy e aiuti nel parcheggio e nella mobilità invogliandole ad accedere al servizio offerto dall’amministrazione comunale, con vocazione diversa dalle farmacie private. Pensiamo che sia ora di staccarsi dalla visione arroccata che insiste nel dire che quella situazione logistica non va bene, per avere una vision un po’ più futuristica anche della farmacia del nostro paese».

 

Foto in copertina da Google Maps

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 07 Aprile 2024
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