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Cane ucciso al parco del Roccolo, la proprietaria: “C’è un pericolo, rivediamo i confini di caccia”

L'appello di Sarah Giansoldati, la proprietaria di Uma, il cane ucciso domenica 12 novembre da un cacciatore nel parco del Roccolo

Generico 13 Nov 2023

«Stiamo denunciando una situazione di pericolo che riguarda la collettività». A parlare e Sarah Giansoldati, la proprietaria di Uma, il cane ucciso domenica 12 novembre da un cacciatore nel parco del Roccolo in un’area soggetta ad attività venatoria. Un dolore grande, quello che sta vivendo per la perdita del suo animale, ma che non è il motivo principale che guida la sua battaglia.

«Per prima cosa tengo a precisare quello che è accaduto: il cane – racconta Sarah – si trovava in un campo agricolo di proprietà privata dove spesso lo portiamo a giocare. Era con mio figlio, di 13 anni, e mio marito. Lo teniamo libero solo se sappiamo che possiamo controllarlo e solo al centro di quest’area privata, dove sono presenti anche alcuni recinti di piccole metrature. Il cacciatore è entrato, in mimetica, in una di queste recinzioni, ha posizionato la canna del fucile in mezzo a una griglia e ha sparato dritto in bocca alla nostra Uma, un rottweiler di 14 mesi, decapitandolo. Si trovava a meno di un metro di distanza da lui. Prima di sentire lo sparo nessuno aveva urlato: non è stata una aggressione da parte del cane. Mio figlio è sbiancato, era spaventatissimo. C’erano almeno otto persone che gravitavano attorno al campo, capite bene il pericolo che hanno corso. Adesso nella rete c’è una voragine e a terra è ancora visibile il sangue».

«Il cacciatore – prosegue Sarah -, dopo avere ucciso il cane, ha cercato di scappare ed è stato fermato e trattenuto da alcune persone che erano presenti: si è giustificando dicendo che lo aveva scambiato per un animale da cacciare, cambiando poi più volte versione, dicendo che Uma gli aveva mostrato i denti e che avrebbe voluto sparare in alto, ma la traiettoria era precisa. A terra abbiamo trovato un bossolo di 7 centimetri. Questo cacciatore, nonostante abbia un regolare porto d’armi, rappresenta un pericolo. Lui stesso ha chiamato le guardie venatorie e sul posto è intervento il veterinario di Ats».

Generico 13 Nov 2023

Ora i proprietari hanno lanciato una petizione per chiedere che «vengano rivisti i confini venatori e che siano ascoltate tutte le persone che in queste ore stanno raccontando episodi di minacce da parte di questa persona. Era una tragedia che si sarebbe potuta evitare». La cittadina, residente in via dei Gelsomini a Parabiago, ha ricevuto la solidarietà del sindaco che questo pomeriggio (15 novembre) andrà sul posto per incontrare i proprietari dell’animale e ascoltare le loro istanze. «La mia non è una battaglia contro la categoria dei cacciatori – conclude Sarah – ma per una battaglia per la sicurezza di chi frequenza il parco»

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Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 15 Novembre 2023
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