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Dalla confisca alla ‘ndrangheta alla rinascita: da otto anni La Tela porta a Rescaldina “Tutto il gusto della legalità”

La chiusura nel 2018, poi lo stop per il Covid e le difficoltà economiche. Ad otto anni dalla riapertura, però, La Tela di Rescaldina non si arrende

la tela rescaldina

Otto anni. Otto anni di discese ardite e di risalite. Otto anni a volte non facili, segnati da una chiusura prima e da una pandemia poi. Ma La Tela di Rescaldina è ancora lì, e ricorda giorno dopo giorno alle mafie che restituire alla comunità quello su cui la criminalità organizzata ha messo le mani si può e si deve.

L’osteria sociale del buon essere è nata sulle ceneri dell’ex Re Nove, locale sequestrato e poi confiscato alla ‘ndrangheta al timone del quale, attraverso una serie di prestanome, c’erano esponenti della locale di Mariano Comense. Nel 2011, poi, l’immobile era stato destinato al Comune di Rescaldina, che ha puntato sul progetto “Tutto il gusto della legalità” per farlo rinascere ottenendo da Regione Lombardia un finanziamento da 175mila euro.

Per l’assegnazione Piazza Chiesa aveva poi puntato su un bando, vinto da una cordata di associazioni capitanate dalla cooperativa sociale Arcadia, che aveva sottoscritto con il comune un contratto di comodato d’uso per sei anni, rinnovabile per altri sei. A fine 2015, quindi, la riapertura sotto la nuova insegna “La Tela”.

Il locale, però, da subito aveva dovuto fare i conti con le difficoltà di portare avanti con tutti i crismi e i carismi un’attività di ristorazione. Tanto che per i primi due anni di esercizio l’osteria sociale era stata in passivo. Da marzo 2018 erano poi stati applicati una serie di correttivi che si sperava già da settembre avrebbero potuto riportare in pareggio i conti del ristorante, ma a fine estate era arrivato il passo indietro della cooperativa capofila, che aveva deciso di restituire le chiavi de La Tela al comune.

Il momento buio dell’osteria sociale era durato poco più di un anno: poi a fine 2019 – dopo due bandi, il primo dei quali andato desertoin paese era tornato “tutto il gusto della legalità” e il locale lungo la Saronnese aveva riaperto i battenti. Nessuno allora avrebbe potuto prevedere che un nuovo stop sarebbe arrivato solo qualche mese dopo, ma la pandemia aveva stravolto (anche) i piani de La Tela, creando non poche difficoltà ad un locale appena risorto, ancora una volta, dalle sue stesse ceneri.

Anche una volta passata la parentesi dello “stop & go” per ristoranti e bar, però, La Tela aveva dovuto continuare a fare i conti con non poche difficoltà, tra quelle lasciate dagli strascichi della pandemia e i rincari, anche considerando che si tratta di un locale che ha ormai cinque decadi sulle spalle con attrezzature che hanno a loro volta già un quarto di secolo di storia da raccontare. Così in estate i gestori avevano lanciato una campagna di crowdfunding con l’obiettivo di raggiungere 30mila euro di fondi.

La campagna ad oggi ha raggranellato un terzo circa del budget fissato, ma intanto La Tela, ancora una volta, è ripartita, e lo ha fatto nel segno della sua stessa essenza: la cultura della legalità, cui dal 5 al 12 novembre sarà dedicata un’intera settimana di eventi. E intanto in via Saronnese si pensa già al futuro, puntando su un bando promosso da Banca Intesa per rinnovare le attrezzature e lanciare un progetto che possa favorire la formazione e l’inserimento lavorativo di categorie fragili.

Pedalate, musica ed enogastronomia: La Tela di Rescaldina riparte dalla lotta alla mafia con “SosteneTela”

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 27 Ottobre 2023
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