San Vittore Olona ha un nuovo simbolo: il monumento “L’Atleta” realizzato dal noto scultore Nicola Gagliardi e inaugurato domenica 7 maggio alla presenza del sindaco Daniela Rossi e di tanti sanvittoresi. Un momento di festa alla quale hanno partecipato diverse autorità locali. «È un omaggio verso quella bella realtà umana e sociale cresciuta a San Vittore che è stata capace di realizzare una manifestazione come questa, divenuta famosa in tutto il modo – ha precisato il primo cittadino -. Quest’opera rende unica la porta d’accesso alla notra città. Ed è un modo per creare una identità culturale capace di unire la comunità sanvittorese».

Il momento inaugurale rientra nella nell’articolata rassegna “Desiderium Harmoniae”. A presenziare al momento del taglio del nastro anche alcuni esponenti della famiglia Malerba: «È a Giovanni Malerba a cui tutto il paese deve tantissimo – precisa il primo cittadino – è stato lui l’inventore della Cinque Mulini, portata avanti senza sosta dal 1933 dai volontari dell’Us. Dentro quest’opera non c’è solo lo sport ma la storia di San Vittore Olona, c’è la cultura e tanta umanità della nostra comunità». La scultura in bronzo (altra 2,30 metri oltre il basamento, peso totale oltre 300 chilogrammi) si trova tra il Sempione e la via Bellini. «Le forme che costituiscono il monumento – ha precisato il maestro Gagliardi – sono rappresentative e interpretative della “Cinque Mulini”: dalla corsa campestre all’attività dei mulini, dalle archeologiche funzioni delle macine di pietra alla fluidità dell’acqua del fiume, dall’azione motoria degli atleti ai colori dei campi che dal 1933 sono calpestati dal ritmo dei piedi dei corridori».

Il monumento “L’Atleta”

La statua “L’Atleta” è una fusione in bronzo a cera persa di 250 cm. di altezza, 65 cm. di larghezza, 90 cm di profondità, di circa 300/340 kg di peso. La “Semi ruota di mulino”, è una struttura di acciaio brunito sviluppata in lamiera d’acciaio di 200×25/30 cm di larghezza delle pale. Il basamento è costituito da una struttura in cemento armato con particolare intelaiatura inglobata in acciaio, idonea alla messa in opera considerata la forte inclinazione della scultura. Il monumento è costituito da due differenti forme cilindriche, disassate fra loro, che ci rimandano alle due pietre delle macine. Esse sostengono la statua dell’Atleta che sfiora la superficie, proteso nella propria corsa, come avviene nella realtà. La figura non ha una definizione fisiognomica particolare, volutamente, poiché gli atleti partecipanti alla Cinque Mulini provengono da continenti e nazioni differenti, oltre 50 nella storia di questa campestre. I colori delle due basi cilindriche riportano alle tonalità ricorrenti nei percorsi di gara: i campi erbosi. Sulla base superiore, dietro la statua, trova posto una semi ruota di mulino simbolo di uno dei luoghi che dà il nome alla storica corsa. Lo scultore, data la notevole inclinazione e dimensione della scultura, ha seguito e coordinato le differenti fasi della realizzazione artistica della fusione per la riproduzione da 50 a 250 cm di altezza: la creazione di un modello al vero di polistirolo più creta e gesso tradotto, successivamente, in statua di cera; il ritocco delle cere della statua nelle dimensioni definitive e il contemporaneo inserimento nelle gambe di  adeguati profili in acciaio inox con funzioni di tutori.