Dal 9 gennaio sono aumentati i prezzi dei biglietti dei trasporti pubblici a Milano. L’aumento dei mezzi gestiti da Atm, che arriva a tre anni e mezzo dall’ultimo deliberato, è stato causato dall’inflazione e deciso dall’Agenzia di Bacino su disposizione di Regione Lombardia lo scorso agosto.

Il comune di Milano ha scelto di non cambiare le tariffe degli abbonamenti mensili e annuali, che rimangono quindi invariati a 39 euro mensili e 330 euro annuali. Gli altri biglietti, invece, subiranno aumenti diversi: ad esempio, il biglietto singolo passerà da 2 a 2,20 euro, il carnet dieci corse da 18 a 19,50 euro, il biglietto giornaliero da 7 a 7,60 euro e il biglietto valido per tre giorni da 12 a 13 euro. Anche i biglietti che superano le zone M1-M3, cioè quelle che corrispondono ai confini del comune di Milano, subiranno aumenti.

L’aumento, già stigmatizzato dal circolo di Parabiago di Fratelli d’Italia dopo il via libera in consiglio comunale alla mozione presentata dalla maggioranza di centrodestra contro l’entrata in vigore di Area B, è finito nuovamente nel mirino del consigliere comunale della città della calzatura Giuliano Polito a stretto giro di posta dall’entrata in vigore. «Il comune di Milano ha aumentato indiscriminatamente il prezzo di tutti i biglietti dell’ATM, determinando così anche l’aumento dei biglietti integrati di passante e metropolitana a poche settimane di distanza dall’introduzione dei nuovi divieti alla circolazione imposti sempre dal comune di Milano con Area B – sottolinea Polito -. Il sindaco di Milano Beppe Sala ha, de facto, assunto il monopolio della mobilità milanese, per poi, secondo la peggiore logica di mercato, aumentare il prezzo dei biglietti dei mezzi pubblici a proprio piacimento, facendo leva sulla necessità di migliaia di cittadini della provincia di Milano – tra cui centinaia di cittadini parabiaghesi – di spostarsi a Milano per lavoro o per studio. Siamo assolutamente contrari a questi aumenti come siamo assolutamente contrari ad Area B. Il sindaco Sala tenga le mani fuori dalle tasche dei cittadini».