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Un minuto di silenzio in consiglio comunale a Nerviano in segno di solidarietà alle donne iraniane

Dal consiglio comunale di Nerviano la condanna della «sanguinosa repressione» delle autorità contro le manifestazioni delle donne iraniane

Flash mob "Una ciocca di capelli per la libertà" a Legnano

Un minuto di silenzio in consiglio comunale a Nerviano per esprimere «sostegno e solidarietà a tutte le donne iraniane», condannare «la sanguinosa repressione attuata dalle autorità iraniane contro le manifestazioni delle donne che stanno lottando per la libertà e la pari dignità» e rivolgere «un appello alle autorità europee e internazionali affinché l’Occidente assuma una posizione chiara e di netta condanna verso la negazione dei diritti umani e la repressione delle libertà che colpiscono soprattutto le donne».

La protesta delle donne iraniane, che hanno iniziato a tagliarsi i capelli e a bruciare gli hijab nelle strade per far sentire la propria voce dopo la morte in carcere a Teheran di Mahsa Amini, arrestata dalla polizia religiosa per non aver indossato correttamente il velo, sta facendo il giro delle piazze di tutto il mondo. E giovedì 22 dicembre è approdata anche tra i banchi del parlamentino di Nerviano grazie ad un’iniziativa nata in sede di conferenza dei capigruppo, che ha messo d’accordo tutte le forze politiche che siedono in consiglio comunale.

«In Iran la popolazione ha denunciato la morte sospetta della ventiduenne per i maltrattamenti subiti dagli agenti di polizia in caserma e ormai da giorni si diffondono a macchia d’olio le manifestazioni dove le donne, scendendo in piazza, bruciano i veli, si tagliano i capelli, e suscitano espressioni di pubblica solidarietà in tutto il mondo – è il messaggio letto durante l’ultima seduta consiliare prima del minuto di silenzio -. Le autorità hanno reagito con il pugno di ferro e finora, durante la repressione delle proteste da parte delle forze di sicurezza iraniane, sono morte decine di civili, tra cui la ventenne Hadis Najafi, un’altra ragazza simbolo della protesta, uccisa durante una manifestazione a Teheran».

«In Iran, dall’inizio delle proteste, i più popolari canali social sono stati bloccati e le connessioni ad internet sono state rallentate per non permettere ai manifestanti di inviare video e foto delle repressioni – prosegue il messaggio -. Le donne iraniane non si sono arrese ed hanno riempito le strade e le piazze trascinando giovani e uomini al loro fianco, trasformando la protesta per le violenze subite in una denuncia del regime contro la repressione delle libertà individuali. Il riconoscimento dei diritti delle donne è sempre un problema globale e non si può tollerare un’ideologia basata sul controllo dei corpi delle donne e della loro funzione nella società. Alle morti, alle torture, alle impiccagioni opponiamo un minuto di silenzio prima dei lavori di questo consiglio comunale».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 23 Dicembre 2022
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