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Piattaforme ecologiche chiuse a Cerro Maggiore per il cambio di gestore, ma sul nuovo appalto pesa l’incognita TAR

Le piattaforme ecologiche di Cerro Maggiore rimarranno chiuse dal 27 giugno al 6 luglio per il cambio di gestione e la movimentazione dei cassoni

raccolta rifiuti spazzatura

Piattaforme ecologiche chiuse da lunedì 27 giugno a lunedì 6 luglio a Cerro Maggiore e Cantalupo per garantire la movimentazione e sistemazione dei cassoni in piena sicurezza e il cambio di gestione. Il servizio di igiene urbana, infatti, nei mesi scorsi è stato aggiudicato per i prossimi cinque anni con facoltà di rinnovo per altri due anni ad Agesp, società siciliana attiva dal 1971 nel settore dell’ecologia e dell’ambiente, e proprio in questi giorni è stato pubblicato sull’albo pretorio l’avviso di aggiudicazione. Si parla complessivamente di un importo di 6,5 milioni di euro oltre ad IVA ed oneri per la sicurezza, a cui se ne aggiungeranno altri 2,6 in caso di ulteriore rinnovo biennale.

Sull’appalto, però, continua a pesare l’incognita del ricorso al TAR presentato dal precedente gestore del servizio: la società che finora si era occupata di igiene urbana in paese, infatti, ancora prima della scadenza del termine per la presentazione delle offerte, aveva chiesto l’annullamento della procedura pubblicata in Gazzetta Ufficiale lo scorso 23 dicembre, facendo anche istanza per la sospensione del bando di gara fino alla decisione della giustizia amministrativa. E se la richiesta di stop era stata quasi immediatamente bocciata – con il Tribunale Amministrativo Regionale che aveva chiarito come «l’avvio della procedura non precluda l’annullamento delle operazioni espletate e dei suoi eventuali risultati e non osti alla riedizione della gara in un contesto totalmente rinnovato, qualora l’esame collegiale riscontri la effettiva fondatezza delle censure dedotte» -, la storia del ricorso rimane ancora tutta da scrivere.

Così il prossimo 21 settembre in udienza il precedente gestore del servizio proverà a far valere le proprie perplessità rispetto a «genericità dei criteri per le determinazione del valore dell’appalto, incongruità e sottostima della base d’asta, errata valutazione del monte ore per personale e mezzi»: in soldoni per la società che finora si è occupata di igiene urbana il bando che ha portato all’affidamento del servizio ad Agesp – che aveva ricevuto in tutto tre offerte – sarebbe antieconomico: ricostruzione rispetto alla quale sarà il giudice a pronunciarsi nei prossimi mesi.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 24 Giugno 2022
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