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Rescaldina, M5S: «Il “Partecipare” ormai è il megafono della maggioranza»

Il Movimento 5 Stelle ha fatto il punto sulla situazione del periodico comunale "Partecipare", ormai «per usare un eufemismo piuttosto "difficoltosa"

partecipare rescaldina

Volente o nolente, a Rescaldina il periodico comunale “Partecipare” finisce spesso al centro del confronto – e molte volte dello scontro – politico. E non ha fatto eccezione alla regola la Giornata internazionale della libertà di stampa celebrata nei giorni scorsi, occasione per il Movimento 5 Stelle di fare il punto sulla situazione del giornale del paese che per i pentastellati «per usare un eufemismo è piuttosto “difficoltosa”».

La linea dei grillini rispetto al “Partecipare” in paese è ormai chiara da anni: la politica deve restare fuori dalle colonne del giornale. E alle parole spese al momento del voto del regolamento in consiglio comunale, approvato per i 5 Stelle «a martellate e colpi di maggioranza», il M5S aveva dato seguito con i fatti cedendo il proprio posto nel comitato di redazione – dove siedono componenti nominati dalle forze politiche del parlamentino in quote proporzionali alla loro rappresentanza – prima alla Consulta Giovani e poi al Gruppo di Acquisto Solidale e scegliendo di non pubblicare articoli sul periodico. Negli ultimi tempi, però, il dibattito, o per meglio dire la polemica, che ruota intorno al Partecipare è tornato a livelli di allerta, tanto da spingere il comitato di redazione a pubblicare sull’ultimo numero del periodico un editoriale dedicato a “Repliche e controrepliche” per ribadire la fedeltà ad «un regolamento che tutte le forze politiche e le figure tecniche che sostengono questo progetto hanno condiviso».

[…] Questo Comitato di Redazione, che dal 2019 lavora in sintonia per rilanciare un simbolo ormai identitario della cultura rescaldinese quale è il Partecipare, ha sempre messo in cima alle proprie priorità, accanto al sano dibattito, il fedele rispetto di un regolamento che tutte le forze politiche e le figure tecniche che sostengono questo progetto hanno condiviso. Alla base di ogni nostra decisione in questi (quasi) tre anni c’è sempre stata la volontà di attenersi ai 21 articoli che rappresentano il “campo da gioco” entro cui collaboratori, redattori e direttore necessariamente devono muoversi. […]

E per il Movimento 5 Stelle è stato la proverbiale goccia che fa traboccare il vaso. «Il regolamento a cui il comitato di redazione fa riferimento è quello che regola l’attività del comitato di redazione stesso e la pubblicazione del giornale – sottolineano i pentastellati -. Secondo il comitato di redazione, quindi, il regolamento a cui ferreo si attiene è stato condiviso da tutte le forze politiche… Ci saremmo aspettati quantomeno un approfondimento maggiore a riguardo da parte di chi dovrebbe occuparsi di articoli e notizie, perché se qualcuno si fosse preso la briga di verificare il verbale del consiglio comunale in cui il regolamento è stato approvato avrebbe potuto notare che il regolamento non è stato per nulla condiviso da tutte le forze politiche, ma è stato approvato con i soli voti della maggioranza (e nemmeno tutta): su 17 consiglieri, tolto uno assente, lo hanno approvato in 11, mentre ben 5 si sono dichiarati contrari».

«La nostra proposta – continuano i grillini – era che il comitato di redazione dovesse essere composto dai presidenti delle varie consulte (che rappresentano la vita del paese nei suoi vari aspetti) e da semplici cittadini – aggiungono i grillini -. Inoltre eravamo in totale disaccordo sul diritto di replica, di cui oggi l’attuale comitato di redazione fa un uso disinvolto e che di fatto mette nelle mani della maggioranza che governa una mannaia con cui fare a pezzi gli articoli sgraditi. Senza un mediatore super partes, infatti, se Tizio scrive che l’assessore ha sbagliato e poi l’assessore, utilizzando il diritto di replica risponde che Tizio non è informato e non conosce le norme, per cui non ci sono stati errori, anzi è Tizio che non ragiona, il lettore non capirà nulla nello specifico, ma leggendo come ultima parola quella dell’assessore (per fare un esempio) sarà portato a ritenere la sua versione quella veritiera. Anche se l’assessore avesse detto castronerie ed avesse totalmente torto. Perché è l’impressione che conta, o si vuole che conti».

Insomma, ormai per i 5 Stelle «il povero “Partecipare” è ora diventato il megafono della propaganda della maggioranza (a spese dei cittadini, ovvio): un giornale che sostanzialmente nessuno ha più piacere di leggere né tantomeno di scrivere. Il comitato di redazione, che volente o nolente risponde ai voleri dei partiti che possono in qualsiasi momento sfiduciare un loro nominato, con tutta la buona volontà, nulla può. Nulla tranne informarsi prima di scrivere editoriali che non corrispondono al vero. Quello avrebbe potuto farlo, ma si sa, si rischia la seggiola ad essere troppo sinceri…».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 05 Maggio 2022
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