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Parabiago, dal consiglio comunale sette proposte contro la carenza di medici di medicina generale

Incentivi economici, strutture adeguate e semplificazioni: via libera all'unanimità in consiglio comunale a Parabiago ad una mozione contro la carenza di medici di base

Generico 2018

Più di 14mila medici di base in pensione in tutta Italia nei prossimi cinque anni, oltre 4mila solo in Lombardia. È ormai un’emergenza vera e propria la carenza dei medici di medicina generale, che la pandemia ha messo drammaticamente in luce in tutte le sue conseguenze. Emergenza che nei prossimi anni è destinata a far sentire i suoi effetti anche a Parabiago con il pensionamento di diversi dei medici attualmente attivi sul territorio. E proprio dal consiglio comunale della città della calzatura è arrivato in questi giorni il via libera all’unanimità – con il capogruppo di Fratelli d’Italia che ha puntato il dito sui tagli ai capitoli di spesa legati alla sanità pubblica e sulla mancanza di visione dei governi negli ultimi dieci anni – ad una mozione che impegna l’amministrazione a farsi portavoce davanti alla Regione, al Ministero della Salute e al Ministero dell’Università e della Ricerca di una serie di proposte per arginare il problema.

«Tutti sappiamo che la pandemia ha rivelato drammaticamente il modo in cui la medicina territoriale di base sia in crisi e al contempo ha dimostrato quale valore avrebbe un ritorno chiaro e deciso su questa scelta – ha spiegato Ornella Venturini, capogruppo del Partito Democratico che già durante la precedente seduta aveva portato tra i banchi del parlamentino la mozione, salvo poi ritirarla per presentarla in forma condivisa con le altre forze politiche -. Non possono però bastare le sole dichiarazioni di intenti: servono risorse anche economiche, elementi di semplificazione e strutture adeguate».

Tra le proposte messe nero su bianco dal consiglio comunale di Parabiago ci sono l’incremento dei finanziamenti per le borse di studio riportandole almeno alle 313 previste per il triennio 2019/2022, l’aumento la quota di assistiti per i medici in formazione al terzo anno da 650 a 1.000 mantenendo la borsa di formazione, la semplificazione dell’accesso agli ambiti carenti da parte dei medici già in possesso di specializzazione soprannumerari che volessero intraprendere la carriera di medici di medicina generale e una rimodulazione degli accessi alla facoltà di medicina tale da soddisfare le esigenze derivanti dalle attuali carenze. Il consiglio comunale ha suggerito anche incentivi economici per i medici che siano disposti ad operare negli ambiti più svantaggiati, anche per le spese organizzative e i servizi di segretariato, la previsione attraverso gli organi competenti ai vari livelli di spazi pubblici con affitti moderati al fine di favorire la scelta dell’ambito da parte del medico e la semplificazione della procedura di scelta e revoca del medico per i cittadini attivando convenzioni con farmacie, uffici postali e comuni.

Il problema peraltro non è solo la rimodulazione degli accessi alla facoltà di medicina, ma soprattutto «la rimodulazione degli accessi alle specializzazioni – come ha sottolineato la consigliera di riParabiago Elisabetta Croce -: l’accesso alla facoltà di medicina è tutto sommato abbastanza coerente in questo momento perché sono stati ampliati i margini di accettazione degli studenti; il problema rimane quello dei cosiddetti camici grigi, i medici che una volta laureati rimangono nel limbo e non riescono ad accedere né alla specialistica ospedaliera, né a quella per diventare medico di medicina generale e vengono reinvestiti soprattutto nella continuità assistenziale».

Sulla mozione, a valle della seduta consiliare, è tornata anche la Lega. «I medici di base rappresentano la spina dorsale del sistema sanitario nazionale e sono il primo punto di riferimento e di assistenza per i cittadini – ha sottolineato il capogruppo Diego Scalvini -. Per questo siamo soddisfatti dell’approvazione di questa mozione all’unanimità. Nei prossimi cinque anni infatti, a livello nazionale, avremo circa 14mila medici in meno. Si tratta del 53% del totale e significa che circa 14 milioni di italiani resteranno senza copertura di un medico di base. La nostra regione in particolare sarà quella più penalizzata, visto che ne perderà da qui al 2028 ben 4.167. Per questa problematica è intervenuta anche recentemente Regione Lombardia, istituendo il tirocinio professionalizzante per consentire ai medici in formazione di concorrere all’assegnazione degli ambiti con carenze. Questo tirocinio andrà a sostituire l’attività svolta in affiancamento presso un ambulatorio del medico di medicina generale e parte dell’attività teorica. Con questa mozione si propongono una serie di misure per contrastare il drastico calo di medici che si sta verificando, problematica già vissuta in passato dai cittadini di Parabiago e che rischia di riproporsi dato l’approssimarsi del pensionamento di alcuni medici del nostro territorio».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 29 Settembre 2021
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