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No al rinvio del consiglio comunale per il consigliere in dialisi, le opposizioni lasciano l’aula

A Cerro Maggiore le opposizioni hanno abbandonato il consiglio comunale contro la scelta di non rinviare la seduta per permettere di partecipare al consigliere Alberti, in ospedale per la dialisi

consiglio comunale cerro maggiore

È successo di nuovo: il consiglio comunale di Cerro Maggiore di lunedì 26 aprile è finito ancora prima di iniziare per le opposizioni, che hanno deciso di abbandonare l’aula in segno di protesta per la scelta della maggioranza di non rinviare la seduta consiliare per permettere di partecipare anche al consigliere Franco Alberti, ex capogruppo di maggioranza che ha lasciato la coalizione di governo cittadino la scorsa estate, in ospedale per sottoporsi alla dialisi. È la seconda volta consecutiva che le minoranze di Cerro Maggiore salgono sull’Aventino: già a febbraio, infatti, le opposizioni avevano abbandonato la seduta destinata all’approvazione dell’aggiornamento del documento unico di programmazione e del bilancio di previsione 2021-2023 per lanciare un segnale contro l’atteggiamento che «troppo spesso» la maggioranza tiene nei loro confronti.

Cerro Maggiore, opposizioni: «No al solito teatrino». E lasciano il consiglio comunale

«Il consigliere Franco Alberti ha chiesto per due volte per iscritto al sindaco di non convocare il consiglio comunale al lunedì e al venerdì perché deve sottoporsi alla dialisi dalle 18.30 alle 22.30 – ha sottolineato il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Edoardo Martello -. Il sindaco conosce bene i problemi di salute del consigliere, ma ciononostante per cinque volte da quando ha lasciato la maggioranza è stato deciso di convocare il consiglio comunale di lunedì e una volta di venerdì, mentre prima non era mai stato fatto. Questo secondo noi è molto grave sia sul piano umano, perché non si mostra sensibilità alla malattia e non si tiene conto della fragilità, sia sul piano istituzionale, perché di fatto si impedisce al consigliere di svolgere il suo mandato. Non so se è legale, ma sicuramente non è etico e secondo me è prepotente».

Sulla stessa linea anche il consigliere Antonio Lazzati. «Diversamente dall’altro consiglio che disertammo per questioni politiche – ha spiegato l’ex sindaco, che ha anche chiesto ai consiglieri di maggioranza se sono stati informati della richiesta di Alberti e se condividono il «deplorevole atto» di non accoglierle -, ora si aggiunge l’assoluta mancanza di etica e di rispetto umano, inoltre sembra un atto volutamente premeditato alla luce delle risposte vacue del sindaco nei confronti di un consigliere affetto da malattia cronica, che ha ripetutamente chiesto di evitare i lunedì e i venerdì per il consiglio comunale dovendosi sottoporre ad una terapia salva-vita. È un comportamento indegno nei confronti di una fragilità, portato avanti da chi impersonifica il massimo grado delle istituzioni, cioè il sindaco».

Posizione condivisa anche dalla consigliera Piera Landoni. «Il consigliere Alberti ha solo richiesto uno spostamento che gli avrebbe consentito di assolvere al compito per il quale è stato eletto, spostamento che tra l’altro avrebbe consentito al sindaco di partecipare fin dall’inizio a questa seduta, visto che ha convocato il consiglio in concomitanza con la messa del lunedì sera legata alla Festa del Crocifisso, tradizione più che secolare per Cerro Maggiore – ha aggiunto la capogruppo di Bene Comune -. Il diniego opposto ci interroga tutti, sia sul piano umano che su quello istituzionale: non è rispettoso né per l’uomo, né per il consigliere comunale. Con indifferenza è stata tolta la voce alla minoranza, ma l’esercizio della democrazia è così importante che ci sono leggi e luoghi, come l’aula di consiglio, fatti apposta perché questo principio venga salvaguardato. È triste che il sindaco abbia ancora una volta perso l’occasione di onorare questo luogo e il compito di servizio al quale è stata chiamata e per questo chiedo un sussulto anche alla maggioranza tutta».

Le obiezioni delle opposizioni, però, sono state respinte al mittente dalla maggioranza. Prima dall’assessore Alessandro Provini, che ha sottolineato come trattandosi di consiglio comunale convocato in videoconferenza sia possibile collegarsi «in qualsiasi luogo ci si trovi» e come nello scorso consiglio comunale e in quello precedente ancora nessuno avesse sollevato questa problematica. Poi dall’assessore Daniel Dibisceglie, che ha invece puntato il dito contro la mancata discussione in sede di conferenza di capigruppo della questione: «Non capisco perché queste osservazioni non vengano mai fatte in conferenza capigruppo ma solo qui in consiglio comunale, forse per far vedere che anche voi ci siete? Abbandonando ulteriormente l’aula sarebbe la seconda volta in cui scappate dal confronto, soprattutto quando avete presentato voi stessi delle interrogazioni che potrebbero dare approfondimento a temi attualmente sentiti dalla cittadinanza. Non vedo la problematica, di assente non c’è solo Alberti e nessuno può giudicare un fatto più grave di un altro». Infine dal vicesindaco Antonio Foderaro, alla guida della seduta fino all’arrivo della prima cittadina, che ha deciso di far proseguire la seduta.

L’abbandono dell’aula da parte delle opposizioni, bollato dal vicesindaco come «l’ennesima pantomima», è stato invece rivendicato dalle minoranze a margine della seduta come «un gesto forte e netto per sottolineare che il limite è stato da tempo superato, se una giunta si può permettere di amministrare un paese a colpi di propaganda e in dispregio alle più elementari regole democratiche e alla dignità delle persone».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 27 Aprile 2021
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