Sessantasei decessi da inizio anno fino al 10 maggio a Busto Garolfo: in poco meno di quattro mesi e mezzo, l’ufficio anagrafe di Palazzo Molteni ha registrato 13 morti in più di quelle che si erano verificate lo scorso anno. Il numero, però, non deve far gridare allo scandalo: analizzando i dati su un periodo di tempo più ampio, infatti, la cifra risulta sostanzialmente in linea con i 60 decessi del 2018, i 72 del 2017 e i 66 del 2015, mentre spiccano “al ribasso” i 48 decessi del 2016.

«Il dato va confrontato con gli anni precedenti e non solo con lo scorso anno – spiega il sindaco, Susanna Biondi -perché il 2019 è stato un anno particolare, con un’influenza molto bonaria. Analizzando i dati dal 2015 ad oggi, non emergono numeri statisticamente significativi che possano portare ad affermare che sul nostro territorio ci sia stato un aumento di mortalità ragionevolmente attribuibile al Covid-19».

In paese sono in tutto 59 i casi accertati di contagio da coronavirus dall’inizio della pandemia ad oggi: 18 cittadini sono tuttora positivi al virus e sono in cura al proprio domicilio, mentre 38 bustesi sono guariti e tre, purtroppo, non ce l’hanno fatta. Busto Garolfo peraltro è tra i duemila Comuni selezionati da Istat e Ministero della Salute per l’indagine sulla sieroprevalenza, con l’obiettivo di capire quante persone hanno sviluppato gli anticorpi per il Covid-19. Il numero dal quale i cittadini chiamati a partecipare allo screening saranno contattati fa capo alla Croce Rossa ed inizia con 06.5510