Chi fa trading online sa bene quanto sia importante sapere come utilizzare al meglio tutti gli strumenti che si hanno a disposizione. L’analisi tecnica rappresenta un pezzo importante di questa attività: tramite lo studio dei dati storici, permette di fare delle previsioni in merito alla price action di un determinato strumento. Sono tanti gli indicatori che possono essere impiegati per poter fare delle operazioni di questo tipo.

Tra i più apprezzati figurano le bande di bollinger, la cui funzione principale è quella di fornire indicazioni relative al livello di volatilità di uno strumento finanziario. Inventate da John Bollinger nel corso degli anni ottanta, le bande si sono presto affermate tra gli indicatori di trading più utilizzati ed ancora oggi, insieme ad altri strumenti, svolgono un ruolo fondamentale nella creazione e nella applicazione di svariate strategie di investimento.

Cosa sono e cosa rappresentano le bande di Bollinger

Ad un primo sguardo, le bande di bollinger possono sembrare delle semplici tre righe che attraversano il grafico. In realtà queste righe tracciano quello che è un canale di prezzo all’interno del quale andranno a formarsi le candele. La linea centrale rappresenta la media mobile semplice relativa ad un numero N di periodi scelto dal trader; sulla base di questi N periodi viene calcolata la deviazione standard.

La riga più in alto è data dalla somma tra la media mobile e la deviazione standard moltiplicata per due. La riga inferiore, invece, esprime la differenza tra la media mobile ed il doppio della deviazione standard. Le tre linee non possono mai incrociarsi o scambiarsi di posizione. L’indicatore può essere ampiamente personalizzato: il trader può scegliere il numero di periodi di cui tenere conto, anche se ci sono dei riferimenti standard per ottenere delle informazioni sulla volatilità di breve (7/14 periodi), medio (15/50 periodi) o lungo (50/200 periodi) termine.

La funzione dell’indicatore di trading

Lo scopo degli indicatori di trading di analisi tecnica è quello di tramutare dei calcoli matematici in indicazioni che possono essere sfruttare in modo concreto per operare sui mercati. A differenza di altri segnali, che forniscono informazioni più chiare in merito ai momenti di ingresso e di uscita, le bande di Bollinger tramite la misurazione della volatilità permettono all’investitore di crearsi delle idee in merito a rischi e potenziali rendimenti.

La volatilità, infatti, non è altro che la frequenza e l’entità con cui il prezzo di uno strumento finanziario cambia. Più frequenti e forti sono le oscillazioni di prezzo (volatilità alta), maggiori sono le potenzialità di rendimento, ma anche i rischi; al contrario, una volatilità bassa, con prezzi che si muovono raramente e di poco, comporta livelli più bassi di potenziale profitto e di rischio. Spetta al trader, in base al tipo di strategia che intende adottare, decidere se operare in momenti in cui il mercato è più o meno volatile.

Interpretazione ed applicazione

Quando le linee si aprono, ovvero quando aumenta la distanza tra la riga superiore e quella inferiore, vuol dire che la volatilità sta aumentando: in questi momenti è possibile aspettarsi che il prezzo possa subire delle oscillazioni più frequenti ed importanti. Di norma il grafico del prezzo tende a rimanere all’interno del canale tracciato dalle bande di Bollinger; può capitare però che le candele tocchino le bande.

Se viene toccata quella superiore, siamo in una situazione di ipercomprato, con una domanda molto alta che ha spinto il prezzo al di sopra del suo valore di equilibrio; se invece la candela tocca la banda inferiore, siamo in una situazione di ipervenduto. Le bande di Bollinger, abbinate ad indicatori di trend o di momentum come l’oscillatore RSI o il MACD, sono al centro di diversi trading System: ricorrono al loro utilizzo soprattutto i trader che applicano strategie di breve periodo (con operazioni intraday o comunque di qualche giorno al massimo) e che sfruttano la leva finanziaria.