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TIN di Rho depotenziata, il sindaco di Pregnana chiede chiarimenti

La Terapia intensiva neonatale diventerà una terapia sub-intensiva neonatale

La Terapia Intensiva Neonatale dell'ospedale di Rho non chiude, ma, di fatto, verrà depotenziata. E la cosa ha lasciato l'amaro in bocca a tanti esponenti politici e cittadini che credono nel presidio sanitario del territorio.

Come anticipato dall'assessore regionale alla sanità Giulio Gallera il reparto diventerà di terapia sub-intensiva neonatale: verranno presi in carico i prematuri dalla 32esima settimana con peso a partire da 1,5 kg, oltre ai neonati che necessitano di un'assistenza respiratoria non invasiva. L'80% dei casi presi in carico ad oggi.

[pubblicita] «In tutte le dichiarazioni che abbiamo avuto di leggere Regione Lombardia, e per essa l’Assessore Gallera, non chiarisce quali siano le ragioni tecniche, politiche o tecnico-politiche che hanno condotto il governo regionale alla decisione, prima, di chiudere il reparto e, solo dopo, di ridurre le prestazioni offerte ai pazienti. Lo stesso si limita, infatti, ad un generale riferimento al DM 70/2015 ed alle linee guida che esso contiene – ha sostenuto il sindaco di Pregnana Milanese Angelo Bosani ieri sera (mercoledì 30) durante il consiglio comunale, chiedendo più informazioni a Regione Lombardia – Siamo convinti che la chiusura e il declassamento di un reparto (soprattutto quando si tratta di prestazioni così delicate e specializzate) debba rappresentare una extrema ratio che deve essere fondata su ragioni obiettive e può essere giustificata solo nel contesto di un piano più generale di efficientamento e ulteriore specializzazione dell’offerta sanitaria pubblica».

Redazione
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Pubblicato il 31 Ottobre 2019
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