Quantcast

La terapia intensiva neonatale di Rho non chiude

Proposta l'attivazione di un progetto collaborativo tra l'Unità operativa di Neuropsichiatria Infantile e il Reparto di Pediatria per la gestione dei disturbi neuropsichici in età evolutiva

La Terapia Intensiva Neonatale di Rho non chiude. A dare questa garanzia è l'assessore regionale alla sanità Giulio Gallera dopo un incontro con il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, e i rappresentati del territorio rhodense Simone Giudici, Fabrizio Cecchetti, Silvia Scurati e Carlo Borghetti.

SPECIALIZZAZIONE «La Regione Lombardia non ha alcune volontà di interrompere l'attività qualificata che l'ASST Rhodense svolge presso l'ospedale di Rho nei confronti dei bimbi prematuri – ha spiegato l'assessore Gallera -. C'è solo la necessità di specificarla in relazione alle stringenti indicazioni nazionali e in particolare del DM 70 del 2015». Per il reparto, quindi, cè l'intenzione di caratterizzare la sua attività come Terapia Sub-intensiva Neonatale: verranno presi in carico i prematuri dalla 32esima settimana con peso a partire da 1,5 kg, oltre ai neonati che necessitano di un'assistenza respiratoria non invasiva. «Questa specificazione – aggiunge Gallera – non comportera' praticamente alcuna modifica delle attivita' visto che gia' oggi, e cosi negli ultimi anni, l'80% dei bimbi accolti ha un peso superiore ai 1.500 grammi».

«E' stato inoltre comunicato – ha proseguito l'assessore – che sarà concordato con gli hub di riferimento che ai neonati trasferiti nelle TIN, che provengono dal territorio rhodense, sarà concessa la possibilità di proseguire la degenza nella struttura ospedaliera di Rho, quando non necessitino più della fase intensiva (back transport)».

LA COLLABORAZIONE CON LA NEUROPSICHIATRIA – «Per rispondere meglio ai bisogni dell'area materno infantile e rilanciare e valorizzare l'attivita' del presidio – ha concluso Gallera – ho proposto, ottenendo ampia condivisione, l'attivazione di un progetto collaborativo tra l'Unità operativa di Neuropsichiatria Infantile e il Reparto di Pediatria per la gestione dei disturbi neuropsichici in età evolutiva, significativamente aumentati negli ultimi anni. Questo comporterà un intervento strutturale
con l'incremento di 4 posti letto dedicati al ricovero di adolescenti con problemi neuropsichiatrici per i quali è previsto un investimento di 400.000 euro oltre all'assunzione di due medici di NPIA. E soprattutto rafforzera' l'ospedale di Rho come punto di riferimento di un ambito pediatrico adolescenziale sempre piu' richiesto nell'intero territorio lombardo»
.

[pubblicita] LA REAZIONE DEI POLITICI DEL TERRITORIO – Il vice presidente del consiglio regionale Carlo Borghetti (PD), l’onorevole Fabrizio Cecchetti, vice presidente vicario della Lega alla Camera e il consigliere regionale Simone Giudici (Lega) promuovono positivamente la notizia. «Ultimamente sono circolate ipotesi di una chiusura della TIN di Rho e troviamo positiva la presa di posizione odierna dell'assessore Gallera su nostro invito, dopo vari incontri, e dopo le molteplici sollecitazioni giunte dal territorio commentano Borghetti, Cecchetti e Giudici -. Se da un lato è vero che siamo vincolati dal Decreto Ministeriale 70 del 2015 a non ricevere i bambini inferiori a 1.5 kg, dall'altro lato è importante la condivisione annunciata del nuovo progetto tra l'unità operativa di neuropsichiatria infantile e il reparto di Pediatria per la gestione dei disturbi neuropsichici in età evolutiva. La TIN non chiuderà e avremo quindi 4 posti letto in più, l'assunzione di 2 medici di neuropsichiatria infantile, e un investimento di 400.000 euro sull’ospedale. Come consiglieri del territorio crediamo che Rho possa e debba diventare un punto di riferimento della sanità pubblica regionale in ambito materno-infantile e pediatrico, strategico per il futuro dell’ospedale. Il lavoro di squadra istituzionale e politico ha prodotto un buon risultato per il nostro ospedale».

“Dopo incontro avvenuto ieri sera con il Presidente Fontana – commenta il consigliere regionale della Lega, Silvia Scurati – bene che sia stata fatta chiarezza su un tema che non riguarda solo Rho ma anche l’area del magentino e le famiglie che vivono nell’hinterland milanese e sull’asse della exss11. Nonostante qualche facile allarmismo è dunque emerso chiaramente che non vi è alcuna volontà di interrompere l’attività qualificata svolta presso l’ospedale di Rho nei confronti dei bambini prematuri. Certo vi è stata la necessità di adempiere al DM 70, approvato dal Governo PD, con l'attività di Rho che proseguirà come centro di eccellenza per 'Terapia sub-intensiva neonatale' visto che già oggi, e cosi negli ultimi anni, l'80% dei bimbi accolti in struttura ha un peso superiore ai 1.500 grammi. Oltre quindi a tenere invariati di fatto i numeri sul territorio sarà concessa la possibilità di proseguire la degenza nella struttura ospedaliera di Rho, altra vera novità. Oltre al Presidente Fontana e all’assessore Gallera un doveroso ringraziamento va rivolto all’On. Fabrizio Cecchetti e al collega Simone Giudici, entrambi di Rho, che da anni vigiliano e tutelano questa struttura ospedaliera”.

Leggo con dispiacere la dichiarazione odierna dell’Assessore Giulio Gallera che ha incontrato solamente alcuni Consiglieri di alcuni Gruppi consigliari e non noi Lombardi Civici Europeisti, eletti sul territorio e primi ed unici ad aver presentato un’interrogazione con richiesta di chiarimenti sul futuro della TIN di Rho – così  Elisabetta Strada (Lombardi Civici Europeisti) – . L’assessore ha dichiarato nel suo comunicato stampa “che le specialità attualmente presenti impongono di caratterizzare l’attività di Rho come Terapia Sub-intensiva Neonatale, nella quale verranno presi in carico i prematuri dalla 32^ settimana e con peso a partire da 1.500 grammi, oltre ai neonati che necessitano di un’assistenza respiratoria non invasiva. Questa dichiarazione comporta di fatto il declassamento del reparto di Terapia Intensiva neonatale che snaturato, e questo non è ciò che chiediamo noi né la popolazione (la petizione online in difesa dell’attuale reparto rhodense ha già raggiunto oltre 10mila firme)".

"Come verificabile la  TIN di RHO  – prosegue Elisabetta Strada – è assolutamente in grado di gestire tutti i prematuri, anche di 400gr e 24 settimane di vita, e dispone di strumenti e capacità per attuare la ventilazione invasiva. Ieri, ad esempio, 3 bimbi ricoverati su 8 erano sotto i 1.500 gr. Non solo non è possibile prevedere a tavolino quanti bambini nasceranno con problemi e a quanti kg di peso, ma limitare la TIN di Rho alla ventilazione non invasiva e ai neonati sopra i 1500gr vuol dire declassare il reparto a fare solo quello che fanno anche molti altri punti nascita gestiti dai medici della pediatria (es. Ospedale di Desio o Vimercate); ma cosí non viene garantita la sicurezza dei neonati critici alla nascita o che lo diventano durante il decorso. Inoltre non è  il neonato di 1500gr ad aver bisogno di un lungo ricovero perché di solito verso i 1800gr vengono dimessi. Il neonato che sta 3 mesi in ospedale e ha bisogno della quotidiana presenza dei genitori per lungo tempo è proprio quello piccolo, per il peso e le patologie correlate, che in questa prospettiva verrebbe trasportato altrove e ritrasportato successivamente a Rho al raggiungimento dei 1.500gr. Per questo è necessario tenere aperto il reparto".

“Sono naturalmente molto contenta- conclude Elisabetta Strada – per l’incremento dichiarato da Gallera “di 4 posti letto dedicati alla NEUROPSICHIATRIA INFANTILE per i quali è previsto un investimento di 400.000 euro oltre all’assunzione di due medici di NPIA”. “ Da anni ci occupiamo anche di questo tema” e sappiamo quanto sia importante un investimento su queste tematiche che coinvolgono ogni giorno così tanti bambini e ragazzi. Questa buona notizia però non deve distogliere l’attenzione sul vero problema che stiamo affrontando oggi.”

Redazione
info@legnanonews.com
Noi della redazione di LegnanoNews abbiamo a cuore l'informazione del nostro territorio e cerchiamo di essere sempre in prima linea per informarvi in modo puntuale.
Pubblicato il 22 Ottobre 2019
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore