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Parabiago, il centrosinistra: “Dimissioni!”

Il PD e Noi democratici impegnati chiede un passo indietro all'amministrazione dopo le crepe della maggioranza nell'elezione del presidente del consiglio

Dimissioni. Sono quelle che il centrosinistra chiede al sindaco e alla giunta di Parabiago dopo il «mercato delle vacche» andato in scena ieri sera, giovedì 21, per l'elezione del nuovo presidente del consiglio comunale. Un'elezione che non è andata in porto: 50 votazioni e cinque ore non sono bastate alla maggioranza per convergere su un nome.

«Siate responsabili, mettete la parola fine a questa imbarazzante situazione e, per favore, staccate la spina. Dimettetevi! – chiedono a gran voce i consiglieri di Partito Democratico e Noi democratici impegnati -. La città di Parabiago non si merita più questa vergogna».

Gli esponenti del centrosinistra hanno votato in modo compatto «dopo aver mantenuto con coerenza e serietà, per decine e decine di votazioni, la nostra scelta sul nome di Anna Maria Cogliati». Una coerenza che invece non si è vista tra i banchi della maggioranza, che divisa non ha sostenuto il candidato prescelto (Belloni, Forza Italia).

Di seguito il comunicato integrale di Partito Democratico e Noi democratici impegnati.


Ciò a cui abbiamo assistito ieri sera in Consiglio comunale a Parabiago non ha precedenti. Non si è mai visto nulla di simile, sul piano politico ma anche sul piano della dignità e della morale.

50 votazioni a scrutinio segreto per eleggere il presidente del Consiglio comunale (a seguito della scomparsa dott. Borghi) che, all’alba delle due di notte, non hanno portato ad alcun esito. Alla fine di un’estenuante e scandalosa parata di goffe e inutili strategie, trappole e vere e proprie bambinate, i consiglieri della maggioranza hanno deciso di abbandonare l’aula dopo non essere stati in grado di mettersi d’accordo, dopo aver messo in scena la sintesi politica di questi quattro anni di governo cittadino: una amministrazione che non ha più la fiducia della sua maggioranza, una amministrazione che governa in solitudine e non sa dialogare con i suoi stessi consiglieri. Figuriamoci con il resto della città.

Noi consiglieri del Partito Democratico e Noi Democratici Impegnati siamo usciti dall’aula (dopo cinque ore di seduta) allibiti e indignati, ma a testa alta, dopo aver mantenuto con coerenza e serietà, per decine e decine di votazioni, la nostra scelta sul nome di Anna Maria Cogliati.

Possiamo dire con fierezza di essere gli unici a non aver partecipato a questo imbarazzante mercato delle vacche.

Abbiamo fatto una scelta morale, non abbiamo voluto essere parte in causa e piegarci a questi giochi di potere. Lo abbiamo fatto mentre a ogni votazione attorno a noi si rincorrevano i nomi, mentre di volta in volta si convergeva su una persona diversa, senza più nessuna logica, nel puro e semplice caos, di fronte agli occhi sgranati di chi sedeva nel pubblico, dei giornalisti presenti e dei dipendenti del comune costretti a fare le ore piccole dopo una giornata di lavoro, per che cosa poi?

Abbiamo mantenuto la nostra scelta in primo luogo perché ritenevamo, e riteniamo, che la consigliera Cogliati, per la sua esperienza e la sua competenza, possa assolvere al ruolo di presidente del Consiglio comunale nel migliore dei modi, meglio di chiunque altro tra i colleghi consiglieri, ma soprattutto perché ritenevamo essenziale che risaltasse, con evidenza plastica, la nullità, il vuoto e l’imbarazzante sete di potere dei membri della cosiddetta “maggioranza” parabiaghese.

Volevamo che fosse chiaro a tutti il NULLA di questa amministrazione.

Ci aspettavamo, date le premesse, l’esplodere di tensioni, rancori e dissidi. Mai ci saremmo potuti nemmeno immaginare l’entità di questa resa dei conti. Sono emersi gli odi personali, abbiamo visto un sindaco, esausto e umiliato, rivolgere appellativi irripetibili ai suoi stessi consiglieri, veri e propri insulti. Il tutto senza ormai nessun ritegno, senza nemmeno curarsi della presenza di cittadini e giornalisti. Il re è nudo, tutto è alla luce del sole: si è infangata l’istituzione e la città che rappresentiamo, il Consiglio comunale è stato trasformato in una pagliacciata, nell’asilo mariuccia, la maggioranza non esiste più.

È ora di dire BASTA, questa volta davvero.

A questo punto ci auguriamo di cuore che domattina, come gesto di dignità, le forze politiche di maggioranza scelgano di non presentarsi nemmeno alla seconda convocazione. Ci auguriamo che si tolgano, e ci tolgano, dall’imbarazzo di ripetere la farsa di ieri sera, o peggio, di arrivare con un “accordicchio”, per poi ricominciare ad alzare meccanicamente la mano ai prossimi consigli comunali, come è accaduto negli ultimi anni, come se nulla fosse accaduto, nonostante tutto, nonostante gli odi, la totale assenza di stima reciproca, le invidie, le vuote strategie e la più grossolana incompetenza. Risparmiatecelo!

Signor sindaco, signori assessori, abbiamo visto i vostri volti di ieri sera, abbiamo sentito le vostre parole e, permetteteci, abbiamo provato imbarazzo per voi, a fronte di ciò che stava accadendo. Siate responsabili, mettete la parola fine a questa imbarazzante situazione e, per favore, staccate la spina. Dimettetevi! La città di Parabiago non si merita più questa vergogna.

Il gruppo consiliare del Partito Democratico e di Noi Democratici Impegnati

Redazione
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Pubblicato il 22 Febbraio 2019
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