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Busto Garolfo, revoca delle deleghe a Cova: la posizione dell’ex vice sindaco

Ilaria Cova spiega le motivazioni che l'hanno portata a protocollare la nota a partire dalla quale sono "precipitati" gli eventi

«Ho svolto il compito di assessore all’urbanistica e di vicesindaco in questi anni avendo sempre come bussola soltanto l’interesse pubblico, la buona amministrazione, il rispetto dei principi di legalità, di trasparenza e di correttezza amministrativa». É questa la prima sottolineatura di Ilaria Cova, "protagonista", volente o nolente, del clamore mediatico suscitato dalla scelta del sindaco di Busto Garolfo Susanna Biondi di revocare al suo ex vicesindaco le deleghe attribuite all'indomani delle elezioni del 2014.

Sui contorni della vicenda si era espressa nei giorni scorsi la prima cittadina, che aveva incassato il sostegno del resto della giunta, dei consiglieri comunali di maggioranza e del PD. Adesso, invece, tocca ad Ilaria Cova raccontare i dubbi e le perplessità che l'hanno portata, poco più di una settimana fa, a protocollare la nota a partire dalla quale sono "precipitati" gli eventi.

Il "casus belli", come si era già detto, è legato al piano attuativo ATU4 legato al nuovo supermercato che sorgerà sulla SP12: vicenda che parte da lontano, ovvero dal PGT approvato dall'amministrazione guidata da Angelo Pirazzini, dal quale ha poi preso il via l'iter che anni dopo ha portato all'approvazione del piano attuativo. «Di questa prima fase – sottolinea l'ex vicesindaco Cova – rivendico completamente l’iter istruttorio, che in quanto assessore alla partita ho cercato di gestire secondo i quei principi che ho elencato, e tenendo conto della peculiarità e della complessità dell'intervento, cercando di fare al meglio tutti gli approfondimenti del caso».

Poi «sono iniziati alcune difficoltà e problemi – spiega Cova –, con il precipitare della vicenda che ci porta al 22 gennaio». Quando Ilaria Cova, prima della seduta di giunta fissata per quello stesso giorno, si è «vista costretta, in ragione dei miei obblighi di amministratore, a protocollare una nota».

Una nota dove in primis si oppone «fermamente all'approvazione delle variazioni richieste alla convenzione urbanistica», «richieste con una inusitata e sospetta, assai sospetta, urgenza addirittura ad horas», nonostante non si parli di «una situazione contingibile ed urgente in materia di sanità, sicurezza ed igiene». Anche perchè, spiega l'ex vicesindaco, non si può parlare di «integrazione della convenzione», quanto piuttosto «palesemente ed oggettivamente di variare il contenuto della convenzione».

Poi chiede dei chiarimenti «rispetto ad interferenze di soggetti del tutto terzi rispetto al comune di Busto Garolfo (che hanno preso parte agli incontri tra i soggetti attuatori della convenzione e i rappresentanti dell'amministrazione comunale, ndr)» per cui l'ex vicesindaco si è riservata di rivolgersi alla Procura della Repubblica «per chiedere i doverosi approfondimenti, verifiche e accertamenti». Infine, sottolinea e chiede conto di una serie di aspetti che avrebbero meritato a suo giudizio un maggior approfondimento.

«Ilaria Cova – precisa il legale che assiste l'ex numero due di Palazzo Molteni –, doverosamente, da pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni, alla luce dei fatti ha chiesto delle risposte, nell’interesse urbanistico, economico, finanziario dell’amministrazione. Trasparenza e collegialità alla base della revoca della delega non è Ilaria Cova ad averle violate: Ilaria Cova ha fatto quello che la legge le impone come obbligo e, consultandosi con un legale, ha inteso tutelare la legalità formale e sostanziale delle scelte amministrative. Non ha dato giudizi su nessuno, solo invitato, nella veste di pubblici ufficiali con compiti istituzionali ben precisi, a chiedere a chi è per legge istituzionalmente preposto all’accertamento e alle verifiche. Ilaria non ha accusato nessuno e non intende neppure ora accusare qualcuno. Con correttezza, come deve fare un pubblico ufficiale, ha chiesto di verificare».

E il "nocciolo" della questione non è il futuro "elettorale" dell'ex vicesindaco: «In gioco c'è la gravità delle preoccupazioni espresse – precisa Cova –, non la mia poltrona, le mie deleghe, le mie intenzioni future, ma qualcosa di molto più importante: l’interesse pubblico del comune di Busto Garolfo». Ora Ilaria Cova – che nel frattempo ha presentato istanza di annullamento d'ufficio del decreto di revoca delle deleghe – continuerà a far parte del Parlamentino cittadino fino a alla fine del mandato, da consigliere comunale: «Per regolamento non potrò costituire un gruppo autonomo: sarò consigliere comunale senza aderire ad altri gruppi già esistenti e mi riservo valutazioni autonome su ciascun provvedimento».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 30 Gennaio 2019
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