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Ruba denaro al padre e finge di essere vittima di un’estorsione

Sembrava una semplice clonazione di un bancomat, invece i Carabinieri della Compagnia di Legnano hanno scoperto l'inganno del 28enne 

Simula un'estorsione per giustificare il furto di ingenti somme dal conto corrente del padre, denaro che utilizzava per divertirsi tra locali e alberghi della zona. Sembrava una semplice clonazione di un bancomat, invece i Carabinieri della Compagnia di Legnano hanno scoperto l'inganno e denunciato il 28enne bugiardo per simulazione di reato.

Tutto è iniziato a giugno, quando un uomo di 55 anni si è presentato alla Stazione di Legnano per denunciare l’ennesima clonazione del bancomat. Il maresciallo che raccolto le informazioni ha subito notato qualche dettaglio strano: l'uomo al mattino si era recato al lavoro senza documenti. Poi, è rientrato a casa senza soldi nonostante risultasse un ingente prelievo sul suo conto.

Avvisati i colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile, sono stati avviati gli accertamenti alla filiale legnanese della Banca dove è acceso il conto corrente. Il prelievo risultava essere stato effettuato da uno sportello bancomat di Busto Garolfo con quella carta e con la digitazione del codice. Immediatamente sono state acquisite le immagini del prelievo, che è risultato effettuato da un giovane somigliante al figlio del denunciante. 

Convocati padre e figlio al comando di via Guerciotti, è emerso un quadro davvero inquietante, quasi drammatico. In lacrime, il figlio 28enne ha riferito di essere taglieggiato da alcuni mesi da cittadini albanesi che, ogni 15 giorni, in corrispondenza della possibilità di prelevare dal suo conto corrente, gli chiedevano somme di denaro tra i 400 e i 500 euro. Finiti i propri soldi si era visto costretto a “rubare il bancomat al padre” per dare loro i soldi che chiedevano. Una bugia, quella raccontata dal giovane, che affermava di aver conosciuto i suoi tre aguzzini lo scorso febbraio sul Viale Cadorna. Secondo il 28enne i balordi dapprima gli avevano chiesto di cambiare una banconota da 50 euro, per poi raccontargli alcuni particolari della sua famiglia tanto da lasciar intendere che lo conoscevano e che conoscevano i suoi genitori. Infine hanno iniziato a minacciarlo chiedendo 500 euro ogni 15 giorni per evitare ritorsioni su di lui e sui suoi genitori. 

Un quadro gravissimo quello prospettato, che, con la condivisione della Procura di Busto Arsizio, determinavano urgenti ed importanti scelte investigative. Parallelamente, però, siccome non era stato completamente sopito il dubbio che si trattasse di un modo per giustificare una “bravata”, i Carabinieri hanno indagato sulle eventuali presenze del giovane negli alberghi della zona ed in altre località, riuscendo a scoprire che in realtà i soldi non erano stati consegnati agli estorsori ma spesi “tranquillamente” dallo stesso in serate e fine settimana di divertimento e di cui i genitori non erano a conoscenza. 

Richiamato in Caserma, di fronte alle contestazioni mossegli dagli investigatori, il giovane ha confessato ed è stato denunciato per simulazione di reato.

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 19 Luglio 2017
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