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Commemorazione Mauro Venegoni, l’intervento di Primo Minelli

Alla cerimonia, l'appello dell'ANPI: "Caro Mauro, tu hai combattuto con le armi noi combattiamo con le parole e con gli strumenti della democrazia"

COMMEMORAZIONE MAURO VENEGONI 27 OTTOBRE 2019

Ringraziamo  tutti  della presenza, le Amministrazioni e le sezioni ANPI in particolare i famigliari di Mauro.

Oggi ricorre il settantacinquesimo anniversario della uccisione del Partigiano Mauro Venegoni. La sua storia, la sua vita, la sua militanza politica nel PCI, prima dell’espulsione, sono l’emblema di una storia nazionale che appartiene a tutti noi: all’Italia schiacciata dal fascismo, dalla violenza politica, dalle leggi razziali e dalla guerra, all’Italia che si ribella a quello stato di cose, che avvia la Resistenza di massa  per ritrovare la Libertà. Questa è la sua storia che è la storia dell’Italia.

Mauro Venegoni fin dagli inizi del fascismo si oppone fieramente, poichè coglie in esso tutta la potenzialità eversiva che infatti si dispiegherà in tutto il ventennio, con le gravi conseguenze che tutti hanno conosciuto.

Lui con tutti i suoi fratelli per questa ribellione subì pesanti repressioni, attraverso aggressioni e attraverso i tribunali speciali con anni di carcere e di confino.

Mauro è stato da subito un antifascista. Non si è piegato alle leggi liberticide e repressive del dissenso che lo hanno costretto all’emigrazione, come tanti altri, in Francia per poter lavorare e per non essere incarcerato.

I valori che lui ha incarnato li ritroviamo poi nella Carta Costituzionale: democrazia, pace, libertà, equità sociale, ruolo dei lavoratori nelle fabbriche e nella democrazia economica.

Orgogliosamente comunista, ma antistalinista, ha colto, in particolare con il fratello Carlo, il valore dell’unità antifascista quale strada per liberarci dall’oppressione e dalla guerra.

Combattente coraggioso non si piegò alle torture che annientarono il corpo,ma non la mente non tradendo i suoi compagni di lotta.

La sua autorevolezza, la sua coerenza, il suo stare dalla parte dei lavoratori sarà evidente dopo la Liberazione e  alla fine della guerra quando a Legnano ebbero luogo i suoi funerali che videro una presenza enorme di lavoratori e di cittadini.

Oggi lo ricordiamo assieme ai suoi valori che sono anche i nostri. Eguaglianza, solidarietà, antirazzismo, centralità dei lavoratori. Lui non avrebbe tollerato che ci si scagli contro i più deboli, contro gli ultimi, siano essi immigrati o  italiani anche perché la povertà non ha colore di pelle o credo religioso è semplicemente povertà. Lui che conobbe gli effetti dell’odio politico e razziale prodotti dai nazionalismi che sfociarono nella guerra non avrebbe tollerato questo clima politico che si respira. Cosi come non avrebbe tollerato alcune immoralità della politica che hanno investito anche la sua e la nostra città.

Caro Mauro con il tuo sacrificio ci hai consegnato un testimone difficile ma che noi ci onoriamo di rappresentare e di tenere vivo in una società complessa.

I tuoi insegnamenti, il tuo antifascismo, vivono nelle parole che pronunciamo nelle scuole e negli incontri con i giovani che sono i piu esposti alle sirene dei totalitarismi o degli odi sociali e antisemitismo. Solidarietà alla sen. Liliana Segre.

Caro Mauro tu hai combattuto con le armi noi combattiamo con le parole e con gli strumenti della democrazia. Grazie a te e a tutta la Resistenza.

Primo Minelli, presidente ANPI Legnano

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 27 Ottobre 2019
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