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La nuova scuola è un “forno”, genitori pronti a non fare entrare i figli

A parlare è una delegazione di genitori - Si chiede l'installazione di frangisole o una soluzione per dimininuire le temperature interne, che arrivano a superare i 30 gradi

I genitori non ci stanno più. Le temperatute nelle aule e negli spazi della nuova scuola di via dei Boschi – via di Vittorio sono troppo alte. E sono pronti a non fare più entrare i loro bambini nella scuola, se a settembre il problema non sarà risolto.

Dopo l'ultima denuncia della situazione da parte delle forze di opposizione Scossa Civica, Tutti per Nerviano, Gente per Nerviano e Nerviano in Comune e la mozione con la quale chiedevano l'installazione di sistemi frangisole (bocciata dalla maggioranza che ha detto di stare già studiando una soluzione), ora a prendere la parola è direttamente una delegazione dei genitori dei piccoli alunni: «La nuova scuola elementare di via Di Vittorio è una serra, un “forno” nel quale i nostri figli, le insegnanti e le bidelle sono costrette a trascorrere 8 ore al giorno. Inaccettabile per un edificio costato milioni di euro e consegnato da un anno».

I genitori chiedono un intervento repentino da parte dell'amministrazione comunale, per evitare che anche con il nuovo anno scolastico si ripetano le situazioni di disagio vissute: temperature oltre i 30 gradi, «malori tra i bambini» a causa del caldo o «vetrate che presentano crepe». «Se entro la fine del mese di luglio 2019 non sarà garantita l’installazione di qualsiasi sistema atto a ridurre la temperatura interna a partire dal primo giorno di scuola del nuovo anno scolastico 2019/2020 – concludono i genitori -, chi di dovere dovrà pensare nel mese di agosto a soluzioni alternative, in quanto da settembre non intenderemo far entrare i nostri figli in un edificio nuovo e non a norma».

Di seguito la lettera integrale a firma di una delegazione di genitori delle scuole.


[pubblicita]La nuova scuola elementare di Via Di Vittorio è una serra, un “forno” nel quale i nostri figli, le insegnanti e le bidelle sono costrette a trascorrere 8 ore al giorno. Inaccettabile per un edificio costato milioni di euro e consegnato da un anno.

A settembre 2019 sarà trascorso un anno dal momento in cui abbiamo chiesto ufficialmente che si intervenisse per porre rimedio alle problematiche evidenziate, senza ricevere risposta, come al contrario promesso da Sindaco, Assessore alla Pubblica Istruzione e Assessore ai Lavori Pubblici. Considerando che siamo a luglio e che ad agosto “l’Italia si ferma”, siamo seriamente preoccupati di quanto i nostri figli dovranno sopportare anche a partire dal prossimo settembre con l’inizio del nuovo anno scolastico.

L’edificio per come realizzato presenta nelle aule, nei laboratori, negli atri e corridoio ampie vetrate non protette con idonei sistemi frangisole in modo da abbattere l’irraggiamento solare. Le finestre sia per come concepite, che a causa dell’installazione di tende interne risultano non apribili se non in parte, portando così ad avere temperature interne elevate, e ben superiori a quanto consentito dalle norme igienico sanitarie. 32/33 gradi interni non sono concepibili in un edificio che ospita i bambini per molte ore al giorno.

Siamo stati fortunati che il mese di maggio non è stato molto soleggiato ma già dal 3 giugno il problema come a settembre 2018 si è riproposto.

Malori tra i bambini causati da colpi di calore, da mancanza di fiato, mal di testa, che portano i genitori a dover andarli a prendere a scuola durante la mattinata, interrompendo di fatto lo studio degli alunni e il lavoro di noi genitori. Malori comuni, ma occorre pensare a quei bambini che hanno già patologie importanti e le temperature elevate complicano il loro stato di salute.

La questione non è migliore in mensa dove per far fronte all’eccessivo soleggiamento le addette della società che si occupa della somministrazione sono state costrette a coprire le finestre con dei cartoni.

Alla questione caldo insopportabile se ne aggiunge una legata alla sicurezza delle vetrate che presentano crepe. Alcune già presenti prima dell’apertura della scuola, altre formatesi questo inverno.

Purtroppo il tempo per monitorare, verificare, pensare è scaduto. Il tempo per agire sta scadendo e come genitori chiediamo garanzie che a settembre alla riapertura della scuola siano state adottate tutte le misure necessarie per evitare di avere temperature interne non idonee al luogo, all’uso e ai requisiti minimi di legge in termini di benessere psicofisico degli utilizzatori.

Nei giorni scorsi, come gruppo di genitori, raccogliendo una cinquantina di firme a supporto, abbiamo presentato un esposto all’ATS ex Asl. L’ATS contattata telefonicamente a giugno da più genitori per segnalare la problematica rinviava il problema al Comune di Nerviano, chiedendo di esporre la questione al Sindaco. L’esposto presentato è stato sottoscritto anche dal Consiglio di Istituto, Presidente e Genitori Membri a dimostrazione che la situazione, ignorata, è molto seria.

Sindaco e Assessori alle materie coinvolte erano già stati informati a settembre 2018 ed anche il 1 ottobre 2018 durante l’incontro richiesto da una delegazione di genitori della scuola di via Di Vittorio, oltre che nuovamente a giugno 2019.

Se entro la fine del mese di luglio 2019 non sarà garantita l’installazione di qualsiasi sistema atto a ridurre la temperatura interna a partire dal primo giorno di scuola del nuovo anno scolastico 19/20, chi di dovere dovrà pensare nel mese di agosto a soluzioni alternative, in quanto da settembre non intenderemo far entrare i nostri figli in un edificio nuovo e non a norma. Nel contempo sollecitiamo anche la risoluzione di tutte le problematiche evidenziate durante l’incontro del 1 ottobre 2018.

Una delegazione dei Genitori degli alunni della scuola Primaria di Via G. Di Vittorio, Nerviano

Redazione
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Pubblicato il 08 Luglio 2019
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