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A Busto Garolfo arriva l’orto collettivo

L'area individuata per ospitare l'orto collettivo si estende per 3200 mq tra via per Canegrate e via Deledda

Sarà un'area di 3200 mq tra via per Canegrate e via Deledda ad ospitare il primo orto collettivo di Busto Garolfo: una metratura di tutto rispetto, anche tenendo conto degli spazi che dovranno essere dedicati alle parti comuni e ai percorsi di accesso, dove i bustesi potranno dedicarsi alla coltivazione di frutta e verdura ma anche, e forse soprattutto, leggere, conversare e, perchè no, ritrovarsi per qualche momento aggregativo riscoprendo il contatto con la natura.

«É un progetto che vogliamo realizzare perchè pensiamo che ne valga assolutamente la pena – sottolinea l'assessore all'ecologia Mauro Zanzottera –, che sarà aperto alle singole famiglie e soprattutto alle associazioni, per riunire nel medesimo appezzamento di terreno scopi e presenze diverse. Un'idea progettuale c'è già ma non è definitiva, e potrà essere modificata in base alle proposte ed alle esigenze riscontrare. Per il momento, si partirà localizzando parcelle più grandi e parcelle più piccole, lavorando su superfici di 30, 60 o 90 mq. Probabilmente in fase iniziale una parte dell'area sarà progettata ma non utilizzata, e rimarrà a disposizione per sviluppi successivi». 

Si parte con un budget che si aggira intorno ai 15mila euro, e per non perdere la stagione, sarà fondamentale muoversi prima possibile. Proprio per questo il Comune emetterà un avviso pubblico per estendere l’invito a tutta la cittadinanza e poi, in base alle richieste, gli interessati saranno convocati per la progettazione partecipata. La speranza è che entro marzo sia tutto definito e si possa partire ufficialmente.

«L'assegnazione sarà disciplinata da un apposito regolamento comunale approvato a febbraio 2017, in base al quale i cittadini potranno inoltrare le proprie richieste e si procederà a stilare una graduatoria nel caso in cui il numero di domande dovesse essere superiore agli spazi disponibili – spiega l'assessore alla partita –. La concessione avrà una durata iniziale di cinque anni eventualmente prorogabili, e prevede il pagamento di una quota annuale oltre ad una compartecipazione forfettaria alle spese per l'acqua e per le piccole manutenzioni. Gli ortisti avranno a disposizione l'approvigionamento di acqua tramite rubinetti collettivi di cui ognuno potrà usufruire portando l'acqua alla singola parcella con mezzi propri. Verrà recintata l'intera area e non le singole parcelle, per l'impatto visivo, per contenere i costi e soprattutto per la filosofia del luogo, e sarà realizzata l'impostazione del reticolo di base, fatto di vialetti trattati con materiali stabilizzanti».

A spiegare la filosofia degli orti collettivi, Claudio Palvarini di Green Design: «Si tratta di un luogo che ha come attività principale la coltivazione di verdura e frutta ma al contempo è funzionale a molti obiettivi, un appezzamento di terra che i cittadini contribuiscono a immaginare e realizzare, per fare in modo che gli abitanti non siano solo assegnatari di qualcosa pensato a computer da un architetto, ma contribuiscano a crearlo in base ai propri bisogni e ai propri desideri».

«Un orto condiviso – continua Palvarini – può essere immaginato o come una sorta di condominio di orti individuali assegnati a singole persone o famiglie, dove condividere aspetti come la cura delle parti comuni e la manutenzione degli impianti di irrigazione per darsi una dimensione di microcomunità, o come un orto comunitario, dove si coltiva tutti insieme un unico grande appezzamento senza distinzioni, e quando il raccolto è pronto si dividono i frutti. Le due formule, peraltro, possono coesistere e dare vita all’orto condiviso nel suo complesso». 

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 18 Gennaio 2018
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