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San Giorgio, un 4 novembre per non dimenticare

Istituzioni, Forze dell'Ordine e associazioni hanno ricordato in sala consiliare il valore della memoria e dei valori che questa ricorrenza vuole riaffermare

Ricordare per non commettere gli stessi errori del passato. Ricordare per ritrovare quei valori che rappresentano i mattoni su cui il nostro Paese è nato e cresciuto. Ricordare per non perdere mai di vista l'importanza del dialogo e della responsabilità che ognuno di noi ha di testimoniare la pace. É questo il messaggio che arriva da San Giorgio su Legnano in occasione delle celebrazioni per il 4 novembre, portato ad una sola voce da istituzioni e Forze dell'Ordine, dall'Associazione Mutilati e Invalidi di Guerra e dall'Associazione Combattenti e Reduci.

«La festa dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate che oggi celebriamo – è stato il messagio del sindaco Walter Cecchin –, insieme alla ricorrenza del 25 aprile, data della liberazione, e del 2 giugno, festa della repubblica, traccia il percorso di quei valori di libertà e di unità che sono a fondamento della nostra convivenza. Anche quest'anno vogliamo testimoniare una memoria e rinnovare l'impegno a ritrovare nella nostra società contemporanea le ragioni profonde dell'unità ed il valore della nostra indipendenza nazionale, consapevoli di essere chiamati a coniugare questi valori a quelli di un presente orientato alle pacifiche relazioni tra i popoli ed alla costruzione dell'europa come una casa comune. La nostra memoria – ha aggiunto Cecchin – rievoca la fine della prima guerra mondiale e ci invita ad affermare con forza il nostro rifiuto delle guerre ed a percorrere con tutto il nostro impegno la via del dialogo. Purtroppo il nostro tempo continua a proporci nuovi scenari di conflitto nel mondo, interrogando le nostre coscienze e chiamandoci ad agire, perchè la responsabilità di testimoniare l'alto ideale della pace è attribuito a ciascuno di noi»

«É giusto ricordare – gli ha fatto eco il presidente della sezione sangiorgese dell'ANPI Roberto Mezzenzana –, è giusto che gli avvenimenti che hanno contrassegnato il nostro passato, nel bene e nel male, siano sempre tenuti in un'adeguata considerazione, perchè devono insegnarci, devono essere da monito per non ripetere nel presente e nel futuro gli stessi errori. É giusto anche dopo quasi cento anni ricordare i caduti, il tributo pagato in termini di coraggio e sofferenza: il loro sacrificio deve essere da monito perchè i nazionalismi devono essere respinti, perchè dobbiamo accettare chi è diverso e viene da lontano, perchè ci deve insegnare l'importanza della pace che va costruita giorno per giorno».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 05 Novembre 2017
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