Un piede infilato in un chiusino aperto, e poi una serata al pronto soccorso: è la disavventura capitata nei giorni scorsi ad un cittadino di San Giorgio su Legnano, caduto in un tombino appartenente ad un pozzetto ENEL in un parcheggio di via Roma.

I familiari del malcapitato hanno tempestivamente segnalato l'accaduto alla Polizia locale ed all'ufficio tecnico, che hanno preso in carico la segnalazione all'ENEL e la messa in sicurezza del chiusino. Poco dopo, due operai hanno provveduto a posizionare un cono di segnalazione sul "luogo del delitto".

A puntare i riflettori sull'incidente, un vicino di casa del malcapitato, che si è rivolto al primo cittadino sangiorgese Walter Cecchin tramite i social: «Se questo è mettere in sicurezza, siamo prorpio alla frutta. Mettere un cono sopra vuol dire "segnalare", non "mettere in sicurezza". Ma quanto è costato alla comunità far uscire due persone con furgone soltanto per posizionare un cono? Non era forse meglio sistemare subito il chiusino senza aspettare l'intervento dell'ENEL? Per me forse sì. Ormai siamo arrivati a segnalare e basta e non ad affrontare il problema come fai tu. L'ufficio tecnico segnala all'ENEL, l'ENEL segnala alla ditta che ha in appalto questo tipo di lavoro, la ditta segnale alla ditta subappaltatrice e via di seguito. Forse, se tutto va bene, fra qualche anno avranno sistemato il chiusino. Questa è l'Italia che avanza, ma dove?». 

«Personalmente avrei messo un cavalletto per la messa in sicurezza – ha spiegato il sindaco Walter Cecchin -, in quanto se il birillo si sposta qualcuno può farsi ancora male. Avvisare ENEL mi pare corretto, perché sicuramente dovrà intervenire l'assicurazione per i danni subiti dal cittadino. L'importante – ha concluso Cecchin – è che si intervenga presto».