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Patto civico: “Un bilancio per quali politiche?”

Il gruppo di opposizione lamenta l’assenza di una visione complessiva dell’agire amministrativo e delle priorità perseguite dall'attuale Governo cittadino...

Riceviamo e pubblichiamo:

Il Bilancio non è mai solo un fatto contabile ma politico. Tornano i conti? Bene, ci mancherebbe altro! Ma quali politiche si perseguono e in che modo? 
Nel consiglio comunale del 15 febbraio convocato per l’approvazione del bilancio preventivo e del relativo documento programmatico, l’intervento del consigliere Alberto Fedeli, del gruppo “Patto Civico”, è stato chiaro nel lamentare sia l’assenza di una visione complessiva dell’agire amministrativo e delle priorità perseguite da questa Amministrazione sia una certa attitudine ad amministrare all’insegna dell’autosufficienza, a tratti pure arrogante, essendo ormai numerose le situazioni in cui si sono negate di fatto le possibilità partecipative e propositive anche degli stessi consiglieri comunali, in primis di quelli dell’opposizione.
Dal Documento Unico di programmazione e dal Bilancio che lo attua emerge un’azione amministrativa ancora settoriale, mentre occorre saper governare per politiche (politiche familiari, politiche giovanili, politiche sociali comunitarie, politiche di sviluppo economico del territorio, politiche urbanistiche, politiche di inclusione sociale e di sicurezza urbana, ecc.) nelle loro necessarie interconnessioni  e, a partire da queste, per progetti, attraverso percorsi che coinvolgano e valorizzino i soggetti della comunità interessati in una logica di rete. Si deve amministrare con i cittadini e la comunità, creando occasioni di partecipazione, coprogettazione, coinvolgimento: un approccio comunale non di autosufficienza dirigistica ma democratico e liberale e rispettoso del principio costituzionale di sussidiarietà. Se un approccio corretto pare intravvedersi nell’ambito della cultura, anche grazie all’iniziativa delle stesse associazioni e alla disponibilità dell’Assessore, non così in altri ambiti. Non così sul bilancio, che resta questione riservata, avendo escluso qualsiasi ipotesi di percorso partecipato che le opposizioni hanno richiesto. Anche nell’ambito sociale, rileviamo che la Consulta delle associazioni e del terzo settore si è riunita lo scorso anno solo una volta, e ora è convocata a discutere della spesa sociale del bilancio …il giorno dopo la sua approvazione! 
Sulle politiche, il consigliere Fedeli ha sottolineato due assenze significative nel Documento programmatico ieri approvato. Non vengono previste politiche familiari dirette ed esplicite, volte a coordinare i diversi interventi per sostenere la normalità della vita familiare, che abbisogna di spazi pubblici accoglienti, orari e iniziative che possano conciliare il tempo di cura familiare e del lavoro, politiche di pari opportunità, sostegno nei compiti educativi dei genitori, promozione di buone prassi di mutuo aiuto familiare e di prossimità di vicinato, ecc. . Assenti sono anche le politiche giovanili. Si allude agli interventi diretti agli adolescenti delle scuole superiori e ai giovani, che non possono ridursi a quelli pur importanti in ambito sportivo, mentre quelli per il diritto allo studio riguardano solo i bambini e i ragazzi delle scuole dell’obbligo.  Si tratta anzitutto di promuovere il protagonismo giovanile, creando spazi per loro, di prevedere iniziative di sostegno e orientamento nella ricerca di lavoro, di promuovere l’imprenditorialità giovanile, di contrastare con interventi preventivi forme di devianza, ecc. Nel Documento programmatico tutto ciò è assente e nel bilancio la voce “giovani” prevede ancora zero risorse!
L’Amministrazione ha poi esibito come un successo l’aver intercettato finanziamenti regionali su alcuni progetti (sulla difesa idraulica delle sponde del fiume Olona e sulla valorizzazione dell’ambiente e della cultura agricola). Bene, ma di nuovo: ci mancherebbe altro! Anzi, quante possibilità progettuali, con relativi cofinanziamenti, l’Amministrazione non ha saputo intercettare? Vogliamo ricordare, tra i tanti, la possibilità di contributi regionali a fondo perduto per gli impianti sportivi? Ora nel bilancio si stanziano 48.000 euro per necessari interventi sulle strutture sportive ma altrettanti e di più si sarebbero potuti ottenere con quei contributi, prima di ricorrere all’apporto di privati per realizzare il resto. Per questo apporto si è perso tempo con l’idea di partenariati pubblici e privati, sbandierata come priorità ma rivelatasi sbagliata e impraticabile, per tornare ora al più classico modello della concessione di costruzione e gestione.
Sul fronte delle opere, superato il patto di stabilità, con liberazione di risorse, ci si sarebbe aspettato di più. Scontato l’intervento manutentivo sulle strade e sulle scuole (bene, ci mancherebbe altro!), l’incerto e accidentato intervento sugli impianti sportivi e gli interventi di difesa idraulica (ma qui soccorre la Regione), non c’è altro. Irrisolte restano le questioni del recupero e utilizzazione dei due immobili sottratti alla mafia, specie quello di via Mazzini.
Si è appena superato la metà del mandato. L’aspettativa è che l’Amministrazione cambi verso, nel metodo – che invochiamo sia più aperto e partecipativo – e nel merito. In questo l’opposizione del gruppo del “Patto civico” sarà come sempre responsabile, attenta e propositiva e –perchè no?- anche collaborativa, se solo si vuole collaborare e se si fanno buone cose.  Altrimenti, non mancheremo al nostro primo dovere di gruppo di opposizione di denunciare ciò che non va e di costruire per il futuro, con i cittadini e gli altri gruppi civici, una proposta altra e migliore per rispondere ai bisogni del nostro paese.

Gruppo consiliare “Patto civico per San Vittore Olona”

 

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 16 Febbraio 2017
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